“I Comuni credono fortemente in questo protocollo che crea la giusta sinergia con le realtà commerciali che portano avanti il nostro Paese e sono l’ossatura sociale delle nostre comunità – Lo ha affermato il vice presidente dell’Anci, Umberto di Primio, durante il convegno nazionale svoltosi a Roma nella sede nazionale di Confcommercio proprio per la presentazione del protocollo d’intesa, siglato il 23 aprile 2015 da entrambe le associazioni allo scopo di avviare una collaborazione strategica per riqualificare e rigenerare il tessuto urbano, molto colpito dalla crisi economica. “I Sindaci – ha proseguito – da istituzione più vicina ai territori, vogliono essere un significativo ingranaggio per tornare a essere protagonisti in Europa. Oggi ribadiamo la volontà di Anci e Confcommercio di dare un modello ai 44 Comuni sperimentatori e poi all’intero Paese, creando una chance in più per far crescere i territori, migliorare la qualità della vita e dare una opportunità in più al commercio di essere protagonista delle comunità. Città e Confcommercio insieme possono costruire politiche europee più vicine alle realtà nazionale, alle esigenze dei cittadini, e alle istanze dei territori”.
Il vice presidente Anci si è soffermato successivamente su due punti che possono contribuire a far decollare l’alleanza Comuni-Commercio per cambiare il volto delle città. Da un lato la sburocratizzazione delle procedure su cui Di Primio, in qualità di delegato Anci al Personale, ha dato atto al Governo “degli importanti passi avanti con i decreti Madia, in particolare sulla riforma della Conferenza dei servizi, con la logica di semplificare norme e dare maggiori certezze a chi svolge attività commerciali”. Dall’altro, ha rinnovato l’invito sempre al Governo di intervenire sullo sblocco del turnover del personale degli enti locali: “Lo sblocco serve per poter assumere nella Pa persone portatrici di una nuova visione della conoscenza, tanto più che l’età media dei dirigenti nei Comuni è di 65 anni, mentre soltanto l’1% di essi ha meno di 40 anni”.
Infine, il vice presidente dell’Anci si è augurato che i piani regolatori cittadini diventino strumenti per leggere veramente le vocazioni dei territori e sviluppare progetti concreti di crescita. “Queste pianificazioni non devono essere semplici lottizzazioni, ma devono partire dallo studio profondo della vicenda storico e urbanistica di ogni città”, ha aggiunto Di Primio plaudendo alla collaborazione con le università previsto dal protocollo. “Anci e Confcommercio vogliono remare dalla stessa parte, in questo modo saremo in grado di ottenere dal Governo anche importanti modifiche normative, come sulla cedolare secca. Una misura che – ha concluso il vice presidente Anci – se cambiata non potrà che aiutare l’utilizzo dei locali sfitti nei centri urbani da parte di coloro che vogliono fare impresa”.