“Firenze e la Toscana sono un modello nazionale che dimostra che si può favorire il progresso, l’innovazione tecnologica senza rovinare le risorse ambientali, paesaggistiche e culturali di cui siamo orgogliosi e per le quali siamo ammirati nel mondo. Progresso e tutela del paesaggio possono andare insieme”. Lo ha affermato recentemente il Sindaco di Firenze, Dario Nardella, intervenendo alla Fondazione Spadolini Nuova Antologia durante la cerimonia di Terna per l’avvio dei lavori di rimozione dei 17 tralicci ad alta tensione che attraversano Pian dei Giullari, la collina di Arcetri e Monte alle Croci.
Il Gruppo Terna non è nuovo a operazioni del genere. Negli ultimi 5 anni ha demolito più di 550 km di vecchie linee liberando circa 2.200 ettari di territorio. Un impegno verso l’innovazione e nel rispetto dell’ambiente che passa anche attraverso i protocolli d’intesa siglati con le principali associazioni ambientaliste (Wwf Italia, Lipu, Legambiente) per migliorare i criteri ambientali nelle attività di pianificazione e sviluppo della rete, con particolare riguardo alla minimizzazione degli impatti sulla biodiversità. Ciò è stato possibile grazie all’utilizzo di tralicci a ridotto impatto visivo, in particolare i tubolari monostelo, che consentono di ridurre fino a 15 volte l’ingombro al suolo, passando dai 150 mq di un traliccio tradizionale tronco-piramidale fino a soli 10 mq. La soluzione dell’interramento dei cavi, che comporta maggiori impatti in fase di cantiere, minore affidabilità tecnica, tempi di intervento più lunghi in caso di guasto oltre a costi di realizzazione da 5 a 10 volte maggiori di quelli di una normale linea aerea, è invece utilizzata prevalentemente nelle aree urbanizzate e dove la configurazione della rete e le esigenze elettriche lo consentano. I processi d’innovazione tecnologica che stanno trasformando il sistema elettrico nazionale, accanto agli effetti positivi in termini di sicurezza del servizio e di costo finale dell’energia elettrica, determineranno una riduzione consistente delle emissioni. Infatti, con la realizzazione degli interventi previsti nel Piano di sviluppo 2015 si stima una riduzione delle emissioni del settore pari, a regime, a circa 15.000.000 di tonnellate annue di Co2, in particolare 400.000/500.000 tonnellate attraverso la riduzione delle perdite, fino a 8.000.000 di tonnellate per il miglioramento del mix produttivo e fino a 7.000.000 di tonnellate per la connessione di impianti da fonte rinnovabile.
L’impegno di Terna in questa direzione sta ricevendo importanti riconoscimenti internazionali. A settembre 2015, il Gruppo ha ottenuto il miglior risultato di sempre (e il primato mondiale) diventando “Industry Leader” del settore delle Eletric Utilities dell’indice Dow Jones Sustainability. Un risultato confermato a inizio 2016, che posiziona la società al vertice della sostenibilità internazionale: a gennaio, infatti, Terna è stata l’unica azienda italiana a entrare nella Gold Class del Sustainability Yearbook 2016 pubblicato da RobecoSAM, l’agenzia internazionale di rating che valuta le performance di sostenibilità delle oltre 2.000 maggiori imprese mondiali.