Chi deve pagare i rottami dimenticati nei depositi? La diatriba tra Comuni e prefetture va avanti da decenni.
Due recenti sentenze della Cassazione rischia, però, di far piovere sui Comuni una valanga di fatture. Anche l’Anci è preoccupata tanto da inviare un questionario a tutti i comandanti della polizia locale per calcolare di quanto potrebbero essere esposti.
La sentenza è la 9394 del 2015 nella quale la Cassazione ha stabilito che, se l’agente accertatore è un vigile, anche se ha già inviato il fascicolo in prefettura e qui si è fermato, il custode può rivolgersi al Comune per il pagamento delle fatture. Una tegola se si considera che le prefetture sono in enorme ritardo con le pratiche e i Comuni
non ci possono fare nulla. A questo si è aggiunta un’altra sentenza che mette a rischio i bilanci comunali.
Nel 2003, proprio per eliminare il problema dell’accumulo dei rottami, la Finanziaria aveva stabilito l’acquisto forzoso dei rottami da parte dei custodi per prezzi irrisori. Molti, pur di incassare, hanno detto sì, ma non tutti. Nel 2014 la Consulta ha stabilito che la legge era incostituzionale. Ed ora i Comuni rischiano di pagare per tutti gli anni in cui i rottami sono stati nei depositi