Cresce esponenzialmente l’e-Commerce con un trend che nel 2016 comprenderà circa 16.000 negozi on-line, il 165,4% in più rispetto al 2009. E’ quanto emerge da uno studio di Confesercenti in cui viene calcolato che nel 2025 vi saranno almeno 50.000 negozi on-line. E se da una parte aumenta il numero di specialisti ICT, molti esercizi pubblici appaiono in ritardo per la “rivoluzione digitale”. In Italia un terzo delle imprese che commerciano via internet sono concentrate prevalentemente in due regioni: la Lombardia, che nel 2016 dovrebbe raccoglierne quasi 3.000 e il Lazio (1.840). A seguire poi: Campania, Emilia Romagna, Piemonte, Veneto e Toscana.
Nel nostro Paese gli imprenditori che si cimentano con la vendita on-line sono più giovani della media europea. E se messi a confronto con l’età degli imprenditori tradizionali vediamo che hanno quasi 10 anni di meno rispetto a quelli del commercio al dettaglio (39,7 anni contro 48,2). Moltissime le aree urbane piccole e grandi interessate agli acquisti on-line. Secondo un report di Amazon.it, l’e-Commerce sta conquistando sia le grandi città che i Comuni più piccoli.
Il Comune con il minor numero di abitanti (ne conta 36) che acquista sulla piattaforma italiana di e-Commerce è Pedesina (Sondrio). Marmora, un borgo della provincia di Cuneo invece, di abitanti ne ha 65 ed è il comune che fa più acquisti. A seguire, sempre in provincia di Cuneo, troviamo Cissone (83 abitanti) e Bard, il comune più piccolo della Valle d’Aosta, dove tutti i suoi 122 abitanti sembrano acquistare on-line. Quali sono i prodotti più richiesti? Sembrerebbero i più diversi: dal bicchiere di plastica infrangibile alle reti antigrandine, dal metronomo allo spremiagrumi.