Monitorare la presenza di barche non autorizzate in acque internazionali e ricostruire le loro rotte, tracciando con una copertura globale i flussi migratori nel Mar Mediterraneo attraverso l’uso di satelliti già in orbita. E’ quanto consente di fare Space Shepherd, una piattaforma software ideata dal Politecnico di Milano, che integra i sistemi di monitoraggio “da terra” con i segnali radar e ottici di satelliti civili attualmente in uso, riducendo drasticamente i costi per le operazioni di soccorso.
Il funzionamento del sistema è stato dimostrato in un contesto virtuale grazie a dati satellitari reali. Secondo il Politecnico, se i governi europei, attraverso le Agenzie che controllano i flussi di dati, ne consentissero l’utilizzo, Space Shepherd potrebbe essere immediatamente operativo come progetto pilota.
“Il sistema ha un costo stimato di 1 milione di euro una tantum – ha spiegato Francesco Topputo, capofila del progetto – a fronte dei 10 milioni al mese spesi per le operazioni di Mare Nostrum. Al di là dei costi, va sottolineata l’impennata di efficienza che Space Shepherd garantirebbe alle operazioni di monitoraggio, tracciamento delle rotte dei migranti e soccorso. Ciò consentirebbe un pattugliamento intelligente delle coste, limitando drasticamente falsi allarmi e ricognizioni inutili che richiedono un dispiegamento ingente di uomini e mezzi”.