Arriva la disciplina sulla crisi d’impresa anche per le partecipate pubbliche. Lo prevede la bozza del decreto attuativo della riforma della Pubblica Amministrazione, che sarà discusso il 15 gennaio prossimo dal Consiglio dei ministri. Il provvedimento apre la strada a specifiche e incisive disposizioni in grado di rivoluzionare il sistema dei servizi locali: via libera all’amministratore unico con una grossa sforbiciata alle poltrone delle partecipate; previste anche misure di razionalizzazione, fusione e cancellazione degli enti in rosso o “inattivi”. Spetterà, comunque, a un provvedimento ministeriale ad hoc la definizione di «indicatori fondamentali» di rischio. Nel caso di crisi si prevede l’iter da seguire, specificando che il semplice ripianamento delle perdite non basta. Stando al testo, sarebbe necessario un piano di ristrutturazione. In altre parole, se confermate le prime anticipazioni, dovrebbe calare la scure sulle partecipate pubbliche che, per 3 anni consecutivi, abbiano registrato un fatturato medio sotto 1 milione. Sarebbe infatti questa la soglia individuata nel decreto per far scattare le razionalizzazioni, con eventuali fusioni o liquidazioni delle società pubbliche.