“Uniti per il Paese”: lo slogan scelto per la parata militare del 2 giugno – Festa della Repubblica – sembra quasi un appello, in giorni segnati dall’esasperazione delle divisioni e delle contrapposizioni in seguito alla crisi politica. Saranno, anche quest’anno, circa 400 i sindaci che apriranno la parata del 2 giugno ai Fori Imperiali. I primi cittadini, in rappresentanza degli oltre 8.000 Comuni italiani, sfileranno con la fascia tricolore, simbolo, sottolinea la Difesa, “di un Paese che trova la sua unità e identità a partire dai territori nella fratellanza, uguaglianza e giustizia, principi sui quali si fonda la Carta costituzionale italiana”.
Per celebrare la 72/a Festa della Repubblica sfileranno 5.000 persone appartenenti ai corpi militari e civili, 260 bandiere e stendardi, 14 bande e fanfare militari, 58 cavalli, 11 unità cinofile e 70 veicoli. Al termine della manifestazione il presidente dell’Anci Antonio De Caro e Valentina Pontremoli, sindaco di Bardi (Pr), il più giovane d’Italia, consegneranno al presidente della Repubblica Sergio Mattarella un Tricolore, simbolo dell’unità nazionale. Una bandiera di 400 metri quadrati arriverà dal cielo portata da un paracadutista militare.
La rassegna, con in testa i 400 sindaci, sarà strutturata in 7 settori che vedono la partecipazione di tutte le componenti dello Stato. Oltre alle unità delle forze armate, particolare attenzione è stata posta ai corpi armati e non dello Stato, alla Protezione civile. In apertura la Banda centrale dell’Arma dei Carabinieri, le bandiere delle forze armate e della Guardia di Finanza, i gonfaloni delle Regioni delle Province e dei Comuni italiani, medaglieri e labari delle Associazioni combattentistiche e d’Arma.