Quest’oggi, 16 settembre 2016, è morto Carlo Azeglio Ciampi, uno dei più amati tra tutti i Presidenti della Repubblica. E’ stato il decimo della Repubblica italiana nel periodo che va dal 1999 fino al maggio del 2006.
Era nato a Livorno il 9 dicembre del 1920. Studiò a Pisa dove si laureò in lettere. Durante il fascismo aderì al Partito d’Azione e dopo questa esperienza non prese alcuna tessera partitica. Dopo il periodo bellico si laureò una seconda volta in legge. Fece un concorso in Banca d’Italia dove entrò e rimase per quasi mezzo secolo (47 anni) e dove per 14 anni ricoprì il ruolo di Governatore.
Nel 1993 lascio il ruolo istituzionale in Banca d’Italia per diventare il primo presidente del Consiglio non parlamentare della storia della Repubblica.
In seguito fu ministro del tesoro (dal 1996 al 1999) nei governi Prodi I e D’Alema I. In questo arco temporale la sua azione fu quella di ridurre il debito pubblico italiano in vista degli obblighi imposti dal trattato di Maastricht; inoltre fu il primo ad avviare il processo di privatizzazione delle Poste Italiane.
Il 13 maggio 1999 venne eletto Presidente della Repubblica alla prima votazione, con una larga maggioranza (707 voti su 1010). Proprio per questo ebbe un alto gradimento tra la popolazione, mai un calo. Dopo Pertini fu senza dubbio una delle figure più importanti della Repubblica Italiana. Lo si ricorderà come una persona straordinaria, dalla grande capacità di ascoltare il pensiero altrui e di concertare laddove era possibile. Il tutto per il bene supremo di tutti e non dell’io.
Gli enti Locali e il mondo dell’Anci lo ricordano come uomo vicino alle istanze delle comunità locali; tanto che Carlo Azeglio Ciampi conferì all’Anci, nel 2004, la medaglia al Valor Civile. Questo conferimento è vivo come non mai nei ricordi di tutti gli amministratori comunali.