“Migliorare la qualità della vita dei disabili”. E’ la parola d’ordine che ha spinto parecchie amministrazioni locali a rendere più agevoli gli spostamenti nelle città a chi abbia difficoltà motorie, rimuovendo gli ostacoli presenti negli arredi urbani. Ma si può fare di più imparando la lezione offerta da Focene che ha reso anche il mare accessibile ai diversamente abili. Niente barriere architettoniche allo stabilimento balneare ‘La Madonnina’ sul litorale romano. Qui arrivare sulla spiaggia è più facile. Ci sono le passerelle, che vanno dal parcheggio al bar fino agli spogliatoi e ai bagni. E poi, pedane fino agli ombrelloni e a lettini, oltre a un aiuto costante, offerto da decine di volontari, rendono il mare, oltre alla spiaggia, completamente accessibile. “Ci sono le carrozzine J.O.B. con grosse ruote per entrare in acqua, galleggianti, abbiamo medici e bagnini formati alla Federazione Italiana Nuoto Paralimpico – spiega don Massimo Consolaro, promotore e responsabile del progetto – Vengono da tutto il Lazio, di ogni età. Molti bambini, ma abbiamo avuto anche un quasi centenario. Qualcuno vede il mare per la prima volta”. Costruito nel 2012 grazie al parroco della chiesa di Focene, l’associazione Opera San Luigi Gonzaga e alcuni volontari, lo stabilimento è stato concepito per “creare integrazione”. “Non volevamo che fosse un ghetto, per questo da noi il 90% dei clienti non ha problemi motori: pagano un ingresso e il ricavato va reinvestito nel progetto – aggiunge don Consolaro – Il risultato? Siamo una grande famiglia e ci sentiamo tutti come fossimo a casa”.