Firmato il 23 scorso da Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo Economico, il dm 2016 che stanzia fondi per promuovere le fonti energetiche rinnovabili diverse dal fotovoltaico. Il provvedimento, spiega il Mise in una nota, mette a disposizione, a regime, oltre 400 milioni di euro all’anno a favore dei nuovi impianti che verranno selezionati nel 2016. Il periodo di incentivazione avrà durata di vent’anni (venticinque per il solare termodinamico) e nel complesso verranno investiti nelle energie verdi circa 9 miliardi di euro nel ventennio.
“I nuovi incentivi, sottolinea il Ministero, verranno comunque erogati nel rispetto del tetto complessivo di 5,8 miliardi di euro annui previsto per le energie rinnovabili, diverse dal fotovoltaico, oggi in bolletta”. I fondi saranno assegnati attraverso procedure di aste al ribasso differenziate per tecnologia per gli impianti di grandi dimensioni (>5 MW), mentre gli impianti inferiori a tale soglia dovranno chiedere l’iscrizione ad appositi registri. Lo schema di Decreto era stato preventivamente autorizzato dalla Commissione Europea per garantirne la compatibilità con le linee guida sugli aiuti di Stato in materia di energia e ambiente.
Ciascuna fonte riceverà incentivi mirati e specifi. In particolare, “alle tecnologie ‘mature’ più efficienti (come l’eolico) viene assegnata circa la metà delle risorse disponibili. La restante parte è equamente distribuita tra le tecnologie ad alto potenziale, con forti prospettive di sviluppo e penetrazione sui mercati esteri (come il solare termodinamico), e alle fonti biologiche il cui utilizzo è connesso alle potenzialità dell’economia circolare”.