Firmato l’11 giugno a Taormina, nell’ambito della prestigiosa Kermesse cinematografica locale, il protocollo d’intesa tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e la fio.Psd Onlus (Federazione Italiana Organismi per le Persone senza dimora), a supporto della campagna di sensibilizzazione #HomelessZero. La proposta era stata lanciata il 10 dicembre 2015 durante la presentazione dei risultati della ricerca delle “Linee di indirizzo per il contrasto alla grave emarginazione adulta in Italia” e aveva ricevuto l’interesse del Ministero a supportare la campagna. Nel testo dell’accordo appena sottoscritto dal Ministro, Giuliano Poletti, e dalla presidente della fio.Psd, Cristina Avonto, si legge: “Nell’ambito di una cornice strategica di contrasto al fenomeno dei senza dimora, denominata appunto #HomelessZero, il Ministero e la fio.PSD si propongono di promuovere azioni volte a ridurre il numero delle persone senza dimora, ad alleviarne la condizione di bisogno, a favorire nei servizi una presa in carico appropriata al fine di accompagnare l’homeless verso l’autonomia, a sostenere l’adozione di misure di prevenzione, a sensibilizzare l’opinione pubblica sul fenomeno”. L’obiettivo di #HomelessZero, è porre fine all’estrema povertà in cui vivono oggi oltre 50 mila persone (fonte fio.Psd, su dati Istat 2014).
La campagna è rivolta al mondo politico, ai rappresentanti degli Enti locali, dell’associazionismo, del lavoro, della salute, alla società civile e all’opinione pubblica, per richiamare la loro attenzione e invitarli a partecipare attivamente in una logica di welfare generativo. Le persone senza dimora, ha messo in evidenza Poletti, siano parte integrante e abbiano come finalità il riconoscimento della dignità umana e l’esigibilità dei diritti inviolabili già riconosciuti dalla nostra Costituzione. La campagna promuove e sostiene la diffusione sul territorio nazionale di politiche abitative innovative che possano risolvere il problema della casa. Riconoscere il diritto ad avere un tetto sulla testa significa identificare la casa come porta di accesso ai servizi, come luogo sicuro, confortevole e adeguato dal quale partire con un percorso di accompagnamento sociale professionale che affronti gradualmente le diverse problematiche legate alla condizione dei senza dimora: la cittadinanza, la residenza, la salute, il diritto al lavoro, l’educazione, la cultura, la socialità, la condivisione dei beni comuni, diritto alla partecipazione e alla rappresentanza.