L’ambiente alpino è splendido ma estremamente fragile. La sua frequentazione escursionistica nelle sue varie declinazioni (alpinismo, scialpismo, trekking, ciclismo) è un importante volano dello sviluppo economico delle terre alte. Conoscere clima, flora e fauna dell’ambiente alpino è di fondamentale importanza per la sua salvaguardia. Gli insediamenti umani in ambiente alpino danno sempre prova di un equilibrio, nato dall’esperienza e perfettamente efficace, fra la necessità di abitare tutto l’anno dei siti spesso inospitali, talvolta addirittura pericolosi, e i metodi messi in pratica per garantirsi un minimo di sicurezza e comodità.
Nonostante variazioni importanti di quota e di clima, da un capo all’altro dell’arco alpino, le soluzioni escogitate per vivere in montagna sono simili ovunque. E le buone pratiche sono in crescita: quest’anno sono 17 le ‘Bandiere verdi’ assegnate da Legambiente nella due giorni del V summit di Carovana delle Alpi organizzato a Valdieri (Cuneo), due in più rispetto allo scorso anno, e che premiamo l’impegno di cittadini, associazioni e comuni, nel tutelare e valorizzare in chiave sostenibile ed ecofriendly le Alpi, fronteggiando con intelligenza gli effetti sempre più pesanti dei cambiamenti climatici. Tutela della biodiversità a rischio, sostenibilità ambientale e mobilità dolce, turismo slow, ma anche efficienza energetica e didattica innovativa i temi al centro delle 17 bandiere verdi 2019 che ben testimoniano la voglia di un futuro sempre più green e innovativo che si respira in questi territori montani, oggi sempre più fragili per via dei cambiamenti climatici. Per questo è fondamentale mettere in campo azioni ad hoc, ma anche ripensare la gestione del territorio e replicare quelle esperienze virtuose che vanno in questa direzione.
A livello regionale, quest’anno è il Piemonte a conquistare più bandiere verdi (5), seguito da Veneto (4), Lombardia (2), Valle D’Aosta (2), e Friuli Venezia Giulia (2) tutte e tre a pari merito, una al Trentino, una all’Alto Adige. Non mancano però le aggressioni all’arco alpino che l’associazione ambientalista denuncia anche quest’anno assegnando 8 bandiere nere (due in più rispetto a quelle dello scorso anno) per scelte obsolete di gestione del territorio e così distribuite: Piemonte (2), Lombardia (2), Valle D’Aosta (1), Alto Adige (1), Trentino (1) Friuli Venezia Giulia (1). New entry in questa edizione 2019 è la prima bandiera grigia una sorta di “cartellino giallo”, di ammonimento che l’associazione dà alle “ipotesi progettuali negative per l’ambiente”: la prima è andata al dirigente sportivo Enzo Cainero per l’intenzione di portare una tappa del Giro d’Italia 2021 sul Monte Lussari, località montana di grande pregio storico e naturalistico, prevedendo l’arrivo in vetta.
BANDIERE NERE – Quest’anno le 8 bandiere nere assegnate: al Comune di Comune di Costa Volpino (Bergamo) per avere patrocinato le attività del Campo Volo Nord in contrasto con tutte le politiche di turismo ecocompatibile e in spregio alle caratteristiche fisicomorfologiche e ambientali dell’area destinata ad essere cuore del Parco Locale di Costa Volpino; alla provincia di la provincia Autonoma di Bolzano e per quella di Trento: la prima per l’emanazione di una delibera che autorizza l’impiego di pesticidi potenzialmente pericolosi per l’ambiente nelle aree di tutela delle acque potabili, in un territorio già sottoposto all’uso di queste sostanze, la seconda per le recenti decisioni non in linea con la tutela dell’ambiente e della fauna alpina; vessillo nero anche per l’Anas per le pesanti inadempienze e la scarsa trasparenza nella gestione del cantiere Tenda Bis (Cuneo); e poi alla Regione Piemonte per mantenere in vita con cospicui finanziamenti impianti sciistici perennemente in perdita, in particolare destinando consistenti fondi all’innevamento artificiale delle piste piemontesi; bandiera nere anche per la Giunta Regionale della Regione Autonoma Valle d’Aosta per aver fatto propria, attraverso atti pubblici e amministrativi, la scelta di collegamento intervallivo tra la Valtournenche e la Val d’Ayas attraverso il Vallone delle Cime Bianche. E poi al Comune di Livigno (Sondrio) per l’inadeguata e incontrollata programmazione urbanistica nella Valle dello Spoel. Una bandiere nera è assegnata al presidente della Regione Friuli Venezia Giulia per le affermazioni proferite riguardo alla tutela del territorio in occasione di una situazione grave come quella verificatasi con la tempesta Vaia.