Il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, insieme all’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), ha firmato nei giorni scorsi l’Accordo operativo 2021-2023 per il secondo ciclo della Strategia Marina con le Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente della Calabria (Arpacal), dell’Emilia-Romagna (Arpae) e della Liguria (Arpal), capofila delle tre sottoregioni marine Mar Ionio – Mar Mediterraneo centrale, Mar Adriatico e Mediterraneo occidentale.
Dopo il primo ciclo di attuazione della Strategia Marina (2012–2018), un nuovo investimento triennale da quasi 41 milioni di euro, che coinvolgerà le agenzie di protezione dell’ambiente di 15 regioni, 300 uomini e mezzi innovativi per il monitoraggio marino. Un processo articolato in fasi successive che prevede, oltre alle attività sul campo di raccolta dati effettuate dalle singole Arpa e da Ispra, la loro elaborazione, la trasmissione, la validazione e il caricamento sul Sistema informativo centralizzato (SIC) gestito da Ispra per conto del Ministero, dove confluiranno i dati di proprietà di Ispra e Ministero. Un lavoro altamente specialistico, finalizzato al raggiungimento degli obiettivi specificati dalla Direttiva Europea 2008/56/CE sulla Strategia Marina, recepita D.Lgs. n. 190/2010, che coinvolgerà amministrazioni pubbliche e l’indotto d’imprese e servizi riconducibile trasversalmente alla risorsa mare. Un potenziale bacino da quasi 200 mila imprese impegnate in pesca, cantieristica, trasporti marittimi, turismo e attività di ricerca, pari al 3,2% del totale: la cosiddetta “economia del mare”. “La Strategia Marina – hanno ribadito i direttori generali Domenico Pappaterra (Arpa Calabria), Carlo Emanuele Pepe (Arpa Liguria), Giuseppe Bortone (Arpae Emilia Romagna) e Alessandro Bratti (Ispra) – è una azione europea nel campo della politica per l’ambiente marino che stabilisce un approccio e degli obiettivi comuni per la prevenzione, la protezione e la conservazione dell’ambiente marino contro attività umane impattanti. Un’importante azione ambientale che ci vede impegnati, con tutte le forze e gli attori locali, al conseguimento di un buono stato ecologico delle acque marine per mantenere la biodiversità, impegnarsi per una pesca sostenibile, salvaguardare il fondale e tenere sotto controllo i rifiuti marini e i contaminanti. Un ringraziamento particolare va a Giuseppe Italiano, direttore generale Mare e coste del Ministero, per il lavoro svolto per completare l’Accordo”.
Fonte: Mattm