Tenendo conto degli ultimi dati statistici sugli incidenti stradali il Mit, nell’ambito del Piano nazionale per la sicurezza stradale, sta realizzando programmi e iniziative rivolte a persone in età matura. Nella capitale, ad esempio, la Direzione generale per la sicurezza stradale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in collaborazione con l’Agenzia Roma servizi per la mobilità, ha ripreso gli incontri del progetto “Mobilità e sicurezza: generazione adulte in movimento” che, fornendo elementi di riflessione su come muoversi in sicurezza in ambito urbano, affronta tematiche come la consapevolezza dei rischi e i comportamenti da assumere come pedoni, ciclisti e automobilisti; la capacità di valutare le situazioni ambientali e i propri limiti psicofisici; muoversi insieme ai bambini e l’importanza delle dotazioni di sicurezza dei veicoli.
A Napoli, invece, la Direzione generale Sud del Mit, in collaborazione con le Asl ha avviato il progetto “Anzia…moci in sicurezza”. Un progetto suddiviso in una serie di incontri che si svolgeranno nei diversi comuni campani, individuati attraverso i dati statistici sull’incidentalità stradale. Il programma complessivo guarda alla formazione e alla sensibilizzazione degli over 65 su temi riguardanti l’aumento dei rischi collegati alla mobilità in funzione dell’età, il rafforzamento della cultura della sicurezza stradale per una maggiore autonomia, l’informazione sulle nuove norme del codice della strada.
Bruxelles ritiene che nel 2050 l’Italia, in assenza di nuovi interventi, sarà il Paese europeo con il maggior numero di morti e feriti in incidenti stradali tra gli over 65. Se si proiettano gli attuali dati sulla mortalità stradale fino ai prossimi trent’anni e si confrontano gli stessi con le tendenze demografiche emerge uno scenario in cui i morti in incidenti con più di 65 anni aumenteranno del 50%, con punte altissime tra le persone di 80 anni ed oltre, che avranno percentuali raddoppiate.
Il Piano nazionale per la sicurezza stradale Orizzonte 2020 è strutturato in diversi capitoli che riguardano strategie di riferimento, monitoraggio e valutazione di impatto del precedente Piano, nonchè obiettivi, linee strategiche e sistema gerarchico di obiettivi, in modo da tener conto sia dell’andamento generale dell’incidentalità, che, più in particolare, di quello delle categorie a maggior rischio. Un’azione complessiva che guarda sia alla definizione di sistemi di miglioramento della sicurezza stradale per le categorie maggiormente a rischio, sia a linee generali che interessano tutte le componenti di utenza del sistema stradale. Il punto di arrivo è la diminuzione progressiva delle morti sulle strade, in particolare delle categorie di utenti più vulnerabili.