Quasi la metà dei finanziamenti, e stiamo parlando i di una cifra intorno ai 48 miliardi di euro, che la Ue negli ultimi 15 anni ha erogato direttamente alle regioni italiane sono stai appannaggio del Mezzogiorno. In particolare della Sicilia (8 miliardi 144 milioni), Campania (7 miliardi 822 milioni) ed infine della Puglia (6 miliardi 453 milioni).
Nel corso di questo ampio periodo di tempo il Sud e le Isole del nostro Paese si sono viste accreditare il 67,9% dei contributi, ovviamente il tutto si traduce in erogazione molte basse per le altre restanti Regioni.
Al nord, infatti, è stato elargito il 21% delle risorse, mentre alle regioni centrali un misero 11,1%. Dal punto di vista degli accrediti pro-capite, la maggior beneficiaria di contributi europei nel periodo 2000-2014 risulta essere stata la Basilicata (2.899,42 euro per ciascun cittadino residente). A seguire sono tutte le altre regioni meridionali: Sardegna (2.170,26 euro), Calabria (1.714,19 euro), Sicilia (1.598,45 euro), Puglia (1.577,65), Molise (1.417,11 euro) e Campania (1.332,55 euro).
I numeri appena estrapolati da questa ricerca permettono, in prima istanza, di impressionarsi sul fatto che nonostante gli interventi economici della comunità europea, volti al superamento della condizione di aree depresse d’Europa, non abbiano innescato quel tanto sospirato processo di crescita. In soldoni, dal duemila ad oggi vi sono le stesse problematiche occupazionali e le stesse carenze strutturali che fanno dire che l’Italia viaggia continuamente a due velocità.