È stato approvato dalla giunta comunale e viene in questi giorni proposto per il finanziamento, tramite Bando, al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, lo studio di fattibilità della nuova Tranvia di Reggio Emilia. Il valore complessivo, di opera e parco rotabile, è stimato in 282,3 milioni di euro.
Il progetto, previsto dal programma di mandato e dal nuovo Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums), se validato e finanziato dal Mit, potrà trasformare gli spostamenti nella città, con benefici anche per coloro che provengono dai comuni intorno a Reggio Emilia. La prima Tranvia di Reggio Emilia, definita linea T1, collega Villa Rivalta con Villa Mancasale, attraversando centralmente i quartieri con un tracciato di 14,5 chilometri, che connette le zone residenziali a sud con i distretti produttivi e della grande mobilità (ferroviaria e autostradale) a nord.
I tratti principali della “linea di forza”, come definita dallo stesso Pums, su cui si hanno i numeri più alti in termini di spostamenti all’interno della città costituiscono una dorsale omogenea e sono quelli costituiti da via della Repubblica, via Martiri della Bettola, viale Umberto I, Centro storico (viale Monte Grappa, viale Piave, viale Isonzo), viale Regina Elena, via Gramsci, Parco industriale di Mancasale.
Il tram, che nella direttrice sud-nord sostituirà il trasporto pubblico oggi su gomma, connette e permette di raggiungere i principali poli attrattori residenziali, lavorativi, produttivi, commerciali, culturali, della ricerca, scolastici e universitari, socio-sanitari e amministrativi della città ponendo, al contempo, i principali nodi di interscambio della mobilità e del trasporto ferroviario.
“Quello che presentiamo è un progetto ambizioso e audace, per il funzionamento e il futuro sostenibile della nostra città, ha detto il sindaco Luca Vecchi, illustrando il tracciato della tranvia T1 alla stampa. Si tratta di un’opera che, come già è accaduto per la Stazione Av Mediopadana che ha riposizionato Reggio Emilia in Italia e in Europa, è destinata a cambiare la città, gli stili e le preferenze di mobilità e a incidere sulla mobilità nord-sud sul piano funzionale. Quest’ultimo è per noi il tema di mobilità urbana che dobbiamo affrontare e rispetto al quale ora interveniamo con la più importante e innovativa proposta avanzata su questa direttrice, presentiamo il frutto di un lavoro complesso che non costituisce una suggestione, quanto un progetto strutturato sul quale il ministero si pronuncerà già in primavera”.
L’ingegner Zilioli, dirigente del servizio Progettazione delle infrastrutture del Comune ha presentato gli aspetti salienti del progetto, “l’aspettativa è che il nuovo percorso tranviario di Reggio Emilia, dotato di una trentina di fermate e 16 convogli lunghi 27 metri e con capienza di 200 persone, sgravi sensibilmente i carichi di traffico veicolare privato e abbatta le emissioni inquinanti ed acustiche, dando una risposta importante al congestionamento della rete viabilistica urbana di attraversamento. Le nuove linee tranviarie aumentano il numero di passeggeri nella media dal 50 al 100% su singola tratta, con gli stessi costi per passeggero”. Il segreto di questo aumento è duplice: da un lato il tram moderno è indipendente dal traffico automobilistico ed è più veloce, dall’altro risulta più visibile, attraente, apprezzabile rispetto a un autobus. In Germania si parla di Schienenbonus (bonus delle rotaie): significa che i trasporti su rotaia sono percepiti in modo più positivo rispetto ad altri mezzi, perché appaiono come sistemi più intuitivi e affidabili.
Fonte: comune di Reggio Emilia