A iniziare dai primi di marzo, il progetto “Chance” del Comune di Reggio Emilia vuole rafforzare la presenza di educatori e operatori sociali di strada, stabilire contatti o rafforzare quelli che esistono negli ambienti giovanili più stabili o in quelli “on the road”, creare ascolto e connessioni nuove, cercando anche quei ragazzi che frequentano luoghi meno convenzionali, aiutando a vivere meglio loro e le famiglie e, ove se ne notino le avvisaglie, prevenire il disagio personale o diffuso e l’isolamento sociale. Nello stesso tempo, costruire un nuovo Patto di comunità per un’alleanza educativa territoriale, a beneficio principalmente della fascia 11-18 anni, in cui il sistema scolastico sia attore protagonista, con proposte e azioni sia raccolte nell’attività di ascolto di ragazzi e famiglie, sia proposte dai diversi soggetti istituzionali Enti pubblici, Sistema scolastico, associativi e informali che potranno essere coinvolti in un Forum cittadino su educazione e culture giovanili.
Si tratta del più importante progetto di innovazione sociale della città: un progetto di comunità che dovrà utilizzare e sperimentare altri linguaggi, strumenti e contesti a partire da quelli della cultura e della creatività, della musica e dello sport, mettendo a frutto il grande capitale sociale dei territori, dal volontariato ai centri sociali, dai Laboratori di quartiere alle politiche di coesione sociale. Il progetto si avvarrà della supervisione scientifica dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e sarà sottoposto a monitoraggi.
Le azioni sono distribuite in 2 parti, con inizi nella primavera e nell’autunno 2021. “La fatica di questa fase è evidente a tutti, compresi i nostri ragazzi, ai quali va data una risposta di vicinanza, di interazione, di proposta rispettosa delle loro vocazioni, scelte, necessità, ha detto il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi, presentando il progetto. I ragazzi o soprattutto ascolto e spazio, in una condizione di vita e di relazione sociale nuova, innescata dal Covid-19. Perciò, partendo dalle basi solide delle nostre politiche, competenze ed esperienze, lavoriamo a una risposta nuova, sperimentale, molteplice, integrata fra attori diversi: serve in certi casi un cambio dello schema di gioco. Per questo, fra le iniziative prevediamo un Forum dedicato ai giovani per raccogliere e sviluppare proposte ulteriori e competenze e, quale delegato ANCI per il Welfare, proporrò questo progetto all’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, come possibile riferimento utile anche ad altre città. Una città senza rapporto con i giovani, non ha futuro”.
“Il nostro approccio, ha concluso il Sindaco, è impostato sulla costruzione di relazioni, costruendo ponti verso le nuove generazioni, con una filosofia inclusiva. Facciamo del problema un’opportunità, non a caso abbiamo chiamato Chance questo progetto. Si tratta di immergersi nella realtà e nelle eventuali criticità, stabilendo rapporti che siano una Alleanza, dove i giovani, con le loro famiglie siano protagonisti. Li andiamo a incontrare, portando anche una cultura del rispetto delle regole, attenti alla loro libertà e ai loro talenti creativi pronti a valorizzare”.
“Il senso della proposta progettuale di Chance è di provare a costruire opportunità, ha detto l’assessore al Welfare e Bilancio Daniele Marchi. La pandemia ci sta lasciando distanza e isolamento, due elementi che questo progetto cerca di superare, seguendo un movimento che avvicini e metta insieme le persone. Penso al lavoro che, sul tema della comunità, svolgono i Servizi sociali e i Poli territoriali nell’accompagnare per sostenere ogni giorno famiglie e ragazzi, cui si aggiunge quello del Centro per le famiglie a supporto della genitorialità. Fra le problematiche che incontriamo e incontreremo, vi è il fenomeno dei cosiddetti hikikomori, ragazzi che non escono e vivono l’isolamento sociale in una dimensione patologica, nei confronti dei quali stiamo lavorando con competenze specifiche. Si tratta di un impegno importante, che come Amministrazione comunale stiamo costruendo stanziando risorse importanti, pari a circa 2,5 milioni di euro.
Quella educativa è un’emergenza, famiglia, scuola, agenzie educative vivono la fatica di reinterpretarsi nelle dinamiche contemporanee. Un processo accelerato dalle conseguenze sociali della pandemia dove i giovani rischiano di pagare un prezzo altissimo. Dal monitoraggio effettuato dal Comune sono emerse infatti realtà di giovani che stazionano sul territorio senza avere punti di riferimento per trascorrere il tempo, e che sono talvolta dediti a bullismo, ad atti di vandalismo, consumo di alcol, spaccio e uso di sostanze, aggressioni.
Negli ultimi mesi si sono registrati episodi di disagio non solo nella fascia 14-18 anni, ma anche in quella dagli 11 ai 14 anni. Il Comune intende porre questo tema al centro delle preoccupazioni e priorità della città, non solo dell’Amministrazione comunale. Andare dove i ragazzi sono. Uscire dai contesti tradizionali dei servizi e andare a costruire relazioni e progettualità, partendo dai luoghi dove i ragazzi vivono. La mappatura già fatta dai Servizi del Comune consente di avere un quadro conoscitivo preciso, coi limiti della fluidità del fenomeno, dei luoghi, dei gruppi e delle dinamiche. È in questi luoghi, verso questi gruppi che andranno prioritariamente le prime azioni: educativa di strada e cantieri sportivi con un investimento già pronto di 300mila euro.
Si tratta di potenziare la presenza sul territorio attraverso i progetti delle cosiddette ‘Unità di strada’ che storicamente hanno caratterizzato l’attività verso i giovani e hanno permesso negli anni la costruzione di reti di prossimità, tramite azioni di monitoraggio e aggancio di gruppi spontanei presenti sul territorio. Al contempo verrà ripristinata anche l’esperienza dei Cantieri sportivi per creare occasioni di socializzazione per i giovani esclusi dalla pratica sportiva dei canali tradizionali.
Il servizio di Educativa domiciliare è quel sostegno che sarà dato alla genitorialità all’interno del nucleo familiare per migliorare le capacità educative e prevenire condizioni di disagio. Con la scuola verrà creata un’Alleanza educativa con gli istituti secondari di secondo grado sul tema dell’inclusione, dell’educazione alle competenze relazionali e del contrasto ai fenomeni della povertà educativa. La scuola costituisce uno snodo indispensabile per poter monitorare e intercettare situazioni di disagio, oltre che di abbandono degli studi. Nelle prossime settimane il Comune di Reggio Emilia avanzerà poi la propria candidatura al bando ministeriale “Educare in Comune” del Dipartimento della famiglia per il contrasto alla povertà educativa nella fascia di ragazzi delle scuole superiori. La proposta include altresì azioni culturali e dedicate alla creatività. La Cultura a Reggio Emilia, come indicano programmi e progetti, “non sta al suo posto”: vuole raggiungere pubblici diversi, lavorare su un terreno scomodo e su temi complessi. Dunque, bene la sfida di attrarre i giovani verso la cultura. Ambiti come la musica, la fotografia e l’arte possono offrire spazio e si possono nutrire ed arricchire contaminandosi con pensieri, sogni, idee dei giovanissimi.
La musica è un tema chiave: verrà lanciato un Contest musicale, per scovare, scoprire, sostenere quei ragazzi appassionati di musica e offrire loro un palco, dove esibirsi, confrontarsi e migliorarsi e dare dignità alla passione musicale, una dignità che è artistica e culturale, per fare in modo che la competenza dei ragazzi non rimanga ai margini, ma diventi parte delle azioni creative della città. Per incanalare gli interessi dei giovani, ‘SdFactory. Laboratorio di produzione creativa’ continuerà le proprie attività di formazione e di accompagnamento dei ragazzi attraverso laboratori gratuiti (o alcuni a costi esigui) in cui sperimentarsi nei linguaggi musicali, video, fotografici, di street art, danza o teatro.
Aprirà a breve anche uno Sportello di consulenza sulle opportunità offerte ai giovani e giovanissimi in ambito creativo ed artistico per maturare competenze, allenare talenti e poter usufruire di percorsi di studio e lavoro in questo ambito in dialogo con il territorio e con professionisti esperti del tema. Complessivamente il progetto Chance, tra risorse già impegnate, in programmazione e da contributo da bandi, punta ad avere un valore complessivo di 2,5 milioni di euro.
Fonte: Comune di Reggio Emilia