Vengono istituiti, in base alla manovra economica 2018, il Parco di Portofino in Liguria e il Parco del Matese in Campania e Molise. Nascono inoltre due nuove riserve marine: “Capo d’Otranto – Grotte Zinzulusa e Romanelli” in Puglia e “Capo Spartivento” in Sardegna. La legge di bilancio prevede inoltre una nuova regolazione per l’area del Delta del Po, che potrà essere realizzata con l’intesa delle Regioni Veneto ed Emilia Romagna per la definizione di una realtà unitaria. Per il funzionamento del Parco del Matese e di quello di Portofino sono previsti rispettivamente 300.000 euro per il 2018, mentre a decorrere dall’esercizio 2019 arriveranno fondi pari a due milioni di euro per il primo e ad un milione di euro per il secondo. Ognuna delle due riserve marine sarà invece finanziata con 100.000 euro (la prima) e con 300.000 (l’altra) a decorrere dal 2019.
La nuova manovra economica ha guardato al rafforzamento del grado di tutela, insieme alle possibilità di sviluppo per due tra le aree più importanti d’Italia dal punto di vista naturalistico. Il Parco di Portofino è inscritto, infatti, in un sistema assai articolato di tutela delle bellezze naturali liguri, che oggi prevede una zona marina protetta, il Parco nazionale delle Cinque Terre ed il relativo specchio di mare. La nuova iniziativa potrà quindi valorizzare ancor più una realtà d’incantevole bellezza. Il Parco del Matese, invece, unirà due regioni nella tutela di montagne, paesaggi e itinerari di grande suggestione che hanno bisogno di essere conosciuti ed apprezzati per le grandi potenzialità che presentano.
Il territorio del Matese comprende prevalentemente l’omonimo massiccio montuoso. Le montagne più alte, di natura calcarea, sono il Monte Mutria, il Monte Gallinola e il Monte Miletto. Il Parco prende il nome dal Lago del Matese e comprende un importante specchio palustre: quello del Letino. La fauna del massiccio è molto ricca anche grazie alla presenza di zone umide, di fiumi e laghi. Oltre alle specie tipiche della foresta di latifoglie (volpe, marmotta, tasso, ghiro, picchio rosso maggiore, tordella, ghiandaia e allocco) vi si possono trovare molte altre varietà come la lepre e il cinghiale, ma spesso è possibile avvistare anche esemplari di lupo, che si spingono in prossimità dei Comuni di Letino e Gallo Matese. Nei cieli sovrastanti è possibile vedere l’aquila reale, che nidifica sulle ripide pareti rocciose di Valle dell’inferno. La vegetazione dell’area comprende lecci, carpini, corbezzoli ed altri elementi tipici della macchia mediterranea. Man mano che si sale di altitudine queste specie vengono sostituite dal cerro, dal castagno e da imponenti faggi. In molte radure si trovano anche aceri, cornioli, frassini, ornelli e abeti bianchi. Tra le numerose piante erbacee del sottobosco vi è la genziana e la sambucus ebulus, la pianta caratteristica che accompagna la faggeta negli spazi più aperti e luminosi.
Il Parco naturale di Portofino si trova, invece, nella Riserva ligure di Levante, ad una trentina di chilometri da Genova. Qui la vegetazione è tipicamente mediterranea, composta da boschi di castagno, nocciolo, carpino nero, pino, leccio, corbezzolo e alberi di ulivo. In questa zona si trovano lo scoiattolo rosso, volpi, tassi, ricci e faine. Tra gli anfibi è presente la salamandrina di Savi, la salamandra pezzata e il geotritone di Strinati diffuso nelle grotte e nelle zone fresche e molto umide.