Sentinelle del Mare è un progetto del Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell’Università di Bologna per la salvaguardia dell’ambiente, che si avvale della collaborazione di Confcommercio. L’iniziativa consiste nel monitoraggio della biodiversità marina. Molti i Comuni in cui i giovani biologi, in collaborazione con gli operatori turistici del Sistema di Confcommercio, raccoglieranno i dati sullo stato di salute del nostro mare. Le coste e gli ecosistemi marini della Penisola risentono della minaccia delle azioni distruttive e illegali praticate dall’uomo come pure degli effetti dei cambiamenti climatici.
Sulle acque dei mari italiani galleggiano 9 rifiuti su 10 di origine plastica, tra questi il 16% sono buste; il 10% sono teli; il 3% è composto da polistirolo, per non parlare poi bottiglie e tappi, il 2% sono assorbenti igienici e stoviglie. Rifiuti dovuti per il 29% dall’abbandono consapevole, oltre che alla cattiva gestione dei rifiuti urbani (l’83% riguarda contenitori usa e getta) e reflui civili, per il 20% alle attività produttive. Tutelare l’ambiente come bene comune è il punto chiave del progetto dell’Università di Bologna che si rivolge a cittadini e turisti perchè diventino attenti osservatori della biodiversità marina esprimendosi poi attraverso la compilazione di apposite schede di rilevamento. Un’attività che ha già visto la partecipazione di moltissimi volontari nelle esperienze appena concluse lungo la costa palermitana, a Taranto, a Monterosso-Cinque terre, Cadimare, Lerici, Terracina e Fondi.
Le operazioni di rilevazione in questi giorni partiranno a Ostia, a Porto San Giorgio/Fermo e nella provincia di Chieti, lungo la Costa dei Trabocchi, da Fossacesia a Rocca San Giovanni. L’attività di sensibilizzazione proseguirà, quindi, a Ventimiglia e Santo Stefano al mare, in provincia di Imperia nonché, per tutta la stagione estiva, all’isola di Santo Stefano nell’arcipelago della Maddalena. Dal 9 settembre il progetto sarà attivo anche nel grossetano, dall’Argentario a Talamone, nelle isole del Giglio e di Giannutri. Lungo tutto lo Stivale chiunque sia interessato potrà dunque offrire il proprio contributo all’iniziativa indicando, dopo un’escursione in mare, la presenza di oggetti inquinanti e/o l’avvistamento di flora e fauna marina. Il contributo delle diverse osservazioni servirà ai ricercatori dell’Università di Bologna per confrontare i dati con quelli raccolti negli anni precedenti, verificando l’andamento progressivo della salute del Mediterraneo nel corso del tempo.