I centri urbani grandi e piccoli stanno vivendo il boom delle biciclette e dei monopattini, come di altri mezzi di locomozione non inquinanti: hoverboard, segway, monowheel. Un fenomeno già largamente presente nel Nord Europa che ora sta conquistando le città del Belpaese. Chiare e semplici le motivazioni: i timori legati all’uso dei tradizionali mezzi pubblici (autobus e metropolitane), suscettibili di veicolare il contagio, e la nuova sensibilità ambientalista che si sta diffondendo fra la popolazione e nelle stesse istituzioni. Ridurre traffico e smog, decongestionando la viabilità e attenuando il carico di stress su chi si sposta dentro il territorio metropolitano: questo l’obiettivo primario della nuova rivoluzione della mobilità dolce ed ecosostenibile. Ovviamente, una simile trasformazione delle abitudini e delle modalità di spostamento richiede anche il rispetto di alcune regole. Indicazioni e chiarimenti in tal senso vengono dalla Polizia stradale e locale, le quali ricordano che la materia, è stata regolata per la prima volta nel 2019 con l’avvio della sperimentazione e successivamente, all’inizio di quest’anno, i monopattini stati equiparati alle biciclette, sebbene con limiti specifici di utilizzo in ambito urbano.
Purché abbiano specifiche caratteristiche costruttive e funzionali, infatti, possono circolare sulla carreggiata se non ci sono piste ciclabili disponibili. Non possono invece circolare sulle carreggiate extraurbane, né sulle strade urbane che abbiano limite di velocità più elevato di 50 km/h o dove è vietata la circolazione dei velocipedi né, ovviamente, sui marciapiedi o negli spazi riservati ai pedoni.
Si devono questi limiti alla conformazione strutturale di tali dispositivi, che ha imposto regole ad hoc, pur essendo monopattini e velocipedi equiparati alle biciclette dal punto di vista giuridico (e, dunque, le regole d’utilizzo sono quelle previste dagli articoli 68 e 182 del codice della Strada): uso del casco per i conducenti minorenni, limite di velocità di 25 km/h, divieto di trasporto di cose o passeggeri, nessuna patente per guidarli, purché si abbiano 14 anni.
“Il monopattino non deve avere un sellino o comunque un posto a sedere con altezza dal suolo superiore a 54 cm – spiega un dirigente della Polstrada – Se lo avesse, dovrebbe essere considerato come un ciclomotore elettrico per il quale il Cds impone regole molto diverse (obbligo omologazione, immatricolazione, targa, patente di guida, assicurazione, casco omologato). Circolare con un veicolo di questo tipo può costare davvero molto caro, perché si applicano pesanti sanzioni amministrative pecuniarie e il sequestro per la confisca del veicolo”.