La giungla d’asfalto ha preso fuoco negli ultimi tempi. Colpa del fattore “antropico/entropico” – tragico segno distintivo dell’Antropocene – che sta trasformando il globo in una sauna umida e malsana. I dati parlano chiaro: in oltre 35mila città del vecchio continente la temperatura media è aumentata di oltre 2°C negli ultimi cinquant’anni. In alcune realtà, addirittura, sono stati superati persino i 5 gradi centigradi. Dalle metropoli ai villaggi rurali la crisi climatica sta investendo ogni angolo d’Europa, ma non tutto è perduto, il fenomeno non è irreversibile e, comunque, può essere contenuto. Finalmente le autorità iniziano a reagire. Si moltiplicano politiche e interventi di tutela ambientale e di risparmio energetico, spesso sotto l’egida della Commissione di Bruxelles che sta varando programmi ad hoc come il Green New Deal.
Intanto, secondo le rilevazioni, soltanto 73 dei 102.445 Comuni analizzati hanno visto una diminuzione della temperatura media, comunque limitata a pochi decimi di grado. Due terzi delle province, invece, hanno vissuto aumenti di temperatura compresi tra 1,5°C e 2,5°C (con “province” ci riferiamo alle regioni NUTS3). Si tratta di valori medi che si riferiscono a un intero decennio: dietro numeri apparentemente piccoli possono nascondersi variazioni stagionali o annuali anche parecchio più ampie. Sono valori indicati dal servizio europeo Copernicus, che cerca di armonizzare i dati nel tempo e attraverso i confini e ricorre a stime per riempire le lacune. Del resto, i fattori che determinano il riscaldamento climatico, riconducibili alla generica attività umana, sono molteplici e avvengono su livelli diversi interagendo con dinamiche complesse. Di conseguenza, non esistono spiegazioni applicabili in modo identico a tutti i centomila Comuni analizzati. Ciò non toglie che sia però possibile osservare alcuni elementi ricorrenti. Non a caso, all’interno di ciascun Paese, tra le città dove la temperatura è aumentata maggiormente troviamo spesso le capitali o i loro sobborghi, soprattutto nell’Europa centro-orientale. Fanno scuola in tal senso i casi di Tallin e di Belgrado, ma anche di Riga e di Budapest, le due capitali europee che – stando ai dati rilevati – risultano più calde di tutte le altre.
Fonte: Unione europea