La tratta Noto – Pachino diventerà un itinerario turistico consentendo di raggiungere Marzamemi, San Lorenzo, Vendicari, Pachino e Noto ed evitando impatti sull’ambiente derivanti dai visitatori che si riversano nella riserva naturale di Vendicari e nel borgo marinaro di Marzamemi; questo grazie all’interessamento dell’associazione Italia Nostra.
In Sicilia, saranno recuperati altri 2 itinerari: le tratte Agrigento Bassa – Porto Empedocle ed Alcantara – Randazzo. Il Governo ha deciso la ripartizione delle risorse per gli interventi del Piano di Investimenti Strategici su siti del patrimonio culturale, edifici e aree naturalistiche, nell’ambito del PNRR e tra i 12 interventi finanziati figura “Percorsi nella storia – Treni storici e itinerari culturali” a sua volta articolato in più progetti, molti dei quali riguardano l’ambito delle ferrovie storiche con valenza turistica. Tra gli interventi beneficiari di finanziamento, per i quali sono stati stanziati 62 mln., vi è la linea Noto-Pachino, una linea a binario unico che si sviluppa per 27 km come diramazione dalla Stazione di Noto lungo la tratta Siracusa – Ragusa, giungendo fino a Pachino. La linea realizzata nel 1935 era utilizzata sia per il servizio viaggiatori che le merci soprattutto per smaltire le numerose spedizioni di vino destinate ai mercati europei e per questo la linea fu chiamata “la ferrovia del vino” per poi venire definitivamente chiusa nel 1986.
Attualmente si presenta armata per gran parte della tratta anche se le 8 stazioni sono abbandonate; tra le opere di rilievo: il ponte a 3 luci sul Fiume Tellaro (180 m.), il tratto che corre in trincea tra Roveto e Vendicari e la piattaforma girevole da 10 m. nella Stazione di Pachino. Da pochi mesi hanno preso il via gli interventi di ripristino e bonifica delle aree necessarie per la riapertura della linea ferroviaria. Italia Nostra ha curato e sollecitato i Comuni di Noto e di Pachino a istituire un “Osservatorio permanente sulla progettazione ed esecuzione dei lavori” al fine di rendere partecipi i cittadini e l’associazionismo che tanto si è adoperato per il recupero onde prevenire e poter segnalare eventuali criticità.