Nella prima parte del 2021 le dimensioni della salute, delle relazioni familiari e amicali o del tempo libero, valutate nei mesi precedenti, hanno continuato a gratificare quote elevate di popolazione. Il giudizio sulla situazione economica personale è rimasto positivo per la maggioranza delle persone, ma è peggiorato tra i lavoratori autonomi e sale dal 25,7% al 29,1% la quota di famiglie che dichiara un peggioramento rispetto al 2019 per la situazione economica familiare.
L’indagine sugli aspetti della Vita Quotidiana promossa dall’ISTAT rileva la soddisfazione per le condizioni di vita dei cittadini attraverso una pluralità di indicatori. La soddisfazione per la vita nel suo complesso è uno degli indicatori utilizzati per la valutazione del benessere soggettivo degli individui e misura quanto gli individui sentono di vivere una vita conforme alle loro aspettative al di là delle contingenze momentanee.
Oltre che nella sua dimensione generale, la soddisfazione delle persone viene rilevata anche per alcuni ambiti fondamentali della vita quotidiana quali le relazioni familiari e amicali, la salute, il tempo libero, il lavoro e la situazione economica.
Per quest’ultima si rilevano le valutazioni delle famiglie sulla loro situazione economica negli ultimi 12 mesi e il giudizio sull’adeguatezza delle risorse economiche di cui la famiglia dispone. L’analisi degli aspetti soggettivi del benessere individuale e delle dimensioni più rilevanti della soddisfazione fornisce importanti elementi esplicativi della forte e positiva reazione manifestata dai cittadini nelle fasi iniziali della pandemia e mette in luce le prime criticità.
Nonostante la pandemia aumenta la soddisfazione per la vita nel complesso alla domanda “Attualmente, quanto si ritiene soddisfatto della sua vita nel complesso?”, in base a un punteggio da 0 a 10 (dove 0 indica “per niente soddisfatto” e 10 “molto soddisfatto”), nel 2020 il 44,3% delle persone di 14 anni e più indica i livelli di punteggio più alti (8-10), il 41,3% giudica la vita mediamente soddisfacente (6-7) mentre il 12,5% la valuta con i punteggi più bassi (0-5).
Rispetto al 2019, la quota di chi esprime i punteggi più alti sale dal 43,2% al 44,3%, a scapito dei punteggi più bassi (dal 14,2% al 12,5%). A essere più soddisfatti sono le persone nelle classi di età centrali, i residenti al Nord, gli occupati nelle posizioni più elevate o alle dipendenze e le persone più istruite.
La crescita del livello di soddisfazione ha riguardato uomini e donne in misura analoga, nei vari gruppi di età la quota di coloro che esprimono elevati livelli di soddisfazione è sostanzialmente stabile o in aumento. In particolare, la crescita è stata più elevata tra le persone di 35-44 anni (dal 44,4% al 47,5%) e di 45-54 anni (dal 43,1% al 45,4%)
Si riapre il divario tra Nord e Sud in quanto la quota di persone soddisfatte per le relazioni familiari rimane stabile rispetto al 2019, mentre quella per le relazioni amicali cala leggermente, in ragione dei primi ostacoli posti dalla pandemia a questo aspetto della socialità. La soddisfazione per le relazioni familiari è sempre stata molto alta, superiore a quella di ogni altra dimensione, nel 2020, l’89,7% delle persone di 14 anni e oltre esprime un giudizio positivo.
Solo una quota residuale, l’1,5%, giudica questo tipo di relazioni per niente soddisfacente in quest’ambito non ci sono differenze di genere. In relazione all’età invece la soddisfazione si mantiene su livelli elevati fino ai 44 anni e poi decresce lentamente all’avanzare dell’età.
A livello territoriale, la quota dei soddisfatti si riduce all’88,5% nel Mezzogiorno, attestandosi su livelli inferiori a quelli delle altre ripartizioni territoriali (90,8%al Nord, 89,3% al Centro) dove non si registrano significative variazioni rispetto al 2019.
La percentuale di quanti si dichiarano molto o abbastanza soddisfatti è elevata anche per le relazioni amicali (81,6%), con alcune differenze di genere: è soddisfatto l’83,1% degli uomini rispetto all’80,3% delle donne. In particolare, gli uomini che si definiscono “molto soddisfatti” sono il 23,0%, contro il 21,9% delle donne.
Anche in questo caso la soddisfazione è maggiore nelle fasce giovanili e decresce con l’aumentare dell’età. In relazione al territorio si osserva ancora una volta un calo nel Mezzogiorno, dove le persone soddisfatte rappresentano l’80,2% del totale dei rispondenti (82,0% nel 2019). Il Centro registra un calo nella quota di molto soddisfatti ma rimane sostanzialmente sui livelli del 2019 (’81,2%). Anche al Nord la situazione non varia, restando la ripartizione territoriale dove la soddisfazione è maggiore (83,0%). Il calo rilevato nel Mezzogiorno e la stasi della soddisfazione per le relazioni amicali nelle altre ripartizioni determinano un aumento del gap tra Nord e Sud del Paese, ridotto nell’anno precedente.