Nel 2020 la quantità di merci imbarcate e sbarcate nei porti italiani si è ridotta del 7,6% rispetto all’anno precedente, mentre il trasporto passeggeri è diminuito di oltre un terzo (-36,3%). Nei primi nove mesi del 2021 le merci trasportate nei 137 principali porti commerciali sono aumentate del 3,1%, ma il livello è ancora inferiore a quello del 2019 (-4,8%). Nel 2020, l’Italia resta al primo posto tra i Paesi europei per numero di passeggeri trasportati via mare; al secondo posto dopo l’Olanda per merci trasportate.
Genova, Livorno e Napoli i porti principali per merci e passeggeri
Nel 2020, i principali porti commerciali italiani, come definiti in base alle nomenclature statistiche internazionali, sono 137 e sono distribuiti lungo le coste di 14 regioni. A livello di ripartizione territoriale se ne contano otto nel Nord-ovest (tutti in Liguria), 12 nel Nord-est, 28 nel Centro-Italia e 89 nel Mezzogiorno (il 65% del totale, dei quali 50 sono nelle due Isole maggiori e 39 nelle regioni del Sud). Ai fini delle analisi e delle comparazione europee, i 137 porti italiani rilevati sono aggregati in 81 “porti statistici”, calcolati considerando come un’unica unità le infrastrutture portuali che gravitano su un porto principale o che hanno una forte prossimità e integrazione geografica, come nel caso degli arcipelaghi di isole minori. In base alla Direttiva europea n. 42 del 2009, 60 porti statistici sono riconosciuti come “main ports”, cioè porti in cui annualmente è movimentato più di un milione di tonnellate di merci o che registrano più di 200mila movimenti di passeggeri. Nel 2020, la classificazione dei porti statistici italiani comprende 24 porti principali solo per le merci, (main ports for goods con più di un milione di tonnellate di merci, ma meno di 200mila passeggeri); 19 porti principali solo per i passeggeri (main ports for passengers con più di 200mila movimenti di passeggeri, ma meno di un milione di tonnellate di merci); 17 porti principali in termini di traffico sia di merci sia di passeggeri. i restanti 21 porti sono considerati minori. I porti più rilevanti, che nel 2020 hanno movimentato più di 10 milioni di tonnellate di merci e oltre un milione di passeggeri, sono Genova, Livorno e Napoli. Tra questi il porto di Genova è anche quello con la maggiore superficie delle banchine, pari a oltre 1,7 milioni di metri quadrati. Tra le regioni, la Sicilia è quella con la maggiore dotazione di accosti (178), distribuiti nell’isola su 19 porti principali. Complessivamente nel 2020 nei porti statistici italiani sono stati effettuati 518.421 approdi di navi, con una stazza lorda media pari a circa 3.000. Le regioni con il maggior traffico marittimo, in termini di navi approdate, sono la Sicilia e la Campania.
Italia al secondo posto nell’Ue per il trasporto di merci via mare
Da diversi anni l’Italia si colloca al secondo posto in Europa, dopo i Paesi Bassi, per il trasporto di merci via mare. Nel 2020, la pandemia da Covid-19 e le restrizioni messe in atto dai vari Paesi hanno determinato una drastica diminuzione delle merci trasportate a livello mondiale. Rispetto al 2019, nell’insieme dei Paesi dell’Ue27 (dal 2020 senza Regno Unito) il calo è stato del 7,3%. I Paesi Bassi, pur con una diminuzione pari a -8,2%, continuano a mantenere il primato per quantità di merce trasportata, (il 16,8% del totale dei Paesi Ue). A seguire l’Italia, che detiene una quota del 14,1% e, rispetto al 2019, ha segnato una diminuzione del 7,6%. Il nostro Paese precede la Spagna, che ha una quota del 13,7% e ha subito una variazione di -8,3% rispetto al 2019. Gli altri Paesi rilevanti per il trasporto di merci via mare sono Germania, Francia e Belgio (circa l’8% del totale Ue per ciascun Paese). Tra i primi 20 porti europei con la maggiore quantità di merce trasportata, sempre nel 2020, Trieste figura all’ottavo posto e Genova al tredicesimo.
Crollo del trasporto di passeggeri nell’anno della pandemia
Il 2020 è stato un anno drammatico soprattutto per il trasporto marittimo dei passeggeri, a causa delle limitazioni alla mobilità imposte ai cittadini. A livello europeo, rispetto al 2019 il trasporto di persone via mare si è praticamente dimezzato (-45%). In Italia la diminuzione è stata inferiore alla media europea (-36,3%) e non ha compromesso il primo posto in Europa per quantità di passeggeri imbarcati e sbarcati (24% del totale Ue). Seguono la Grecia, (17,8%) e la Danimarca (13,4%). Gli altri Paesi con una quota di passeggeri trasportati pur rilevante ma inferiore sono Croazia (8,2% sul totale Ue), Germania (7,2%) e Spagna (6,2%). A segnare il primato dell’Italia contribuiscono principalmente i porti della Sicilia. Il primo porto per traffico di passeggeri a livello europeo è Messina e il secondo Reggio di Calabria, che comprende anche Villa San Giovanni. A seguire vi sono due porti greci, ma al quinto posto si posiziona Napoli.
Più penalizzati i porti specializzati nel trasporto di merci in container
La pandemia non ha inciso su tutti i porti italiani in egual misura. In generale, la specializzazione di alcuni porti, che in condizioni normali rappresenta un punto di forza per la loro attività, si è trasformata in un fattore di debolezza esponendoli maggiormente agli effetti pandemici, mentre la diversificazione ha protetto gli snodi più versatili e polivalenti durante la crisi. Nel 2020 i cinque principali porti italiani per traffico internazionale di merce in container sono Genova, Gioia Tauro, La Spezia, Livorno e Trieste, i quali da soli hanno movimentato il 76% delle merci trasportate in container (nel 2019 era il 79%). Più in dettaglio, il porto di Genova è rimasto su livelli analoghi agli anni passati (solo per la merce in container, poiché complessivamente ha subito una diminuzione della merce dell’11%), il porto di Gioia Tauro ha invece incrementato del 24,4% la quantità di merci in container, mentre i porti di Livorno, La Spezia e Trieste hanno subito un calo significativo (rispettivamente -35,2%, -30,6%, -10,2%).
Segnali di ripresa nel 2021
Nei primi nove mesi dell’anno, per molti porti italiani si registra una ripresa in termini di quantità di merci trasportate rispetto allo stesso periodo del 2020, ma senza raggiungere ancora i livelli del 2019. Complessivamente, infatti, nel periodo gennaio-settembre 2021 i dati ancora provvisori indicano un aumento del 3,1% delle merci trasportate nei principali porti italiani rispetto allo stesso periodo del 2020 e una diminuzione del 4,8% rispetto ai primi nove mesi del 2019. L’andamento fa sperare in una maggiore ripresa per l’intero anno. Nel dettaglio, tra i porti che movimentano più di 10 milioni di tonnellate di merci, quello di Trieste, che rappresenta il primo porto italiano, ancora non ha recuperato i valori che aveva raggiunto nel 2020. Un andamento opposto si riscontra per il secondo porto italiano, Genova, che nei primi nove mesi del 2021 non solo ha raggiunto e oltrepassato i valori realizzati nel 2020 ma ha superato quelli del 2019. Augusta mostra un andamento simile, ma con variazioni tra un anno e l’altro più contenute rispetto a Genova, considerando anche che il traffico merci di Augusta è costituito prevalentemente dalla rinfusa liquida la quale, come già osservato, ha risentito di meno degli effetti della pandemia. Gli altri porti, come Livorno, Ravenna, Venezia e Porto Foxi, rientrano nella media, con una quantità di merci trasportate nel periodo gennaio-settembre 2021 maggiore rispetto al 2020, ma ancora inferiore a quella del 2019. Diversamente, il porto di Napoli, così come quelli di Gioia Tauro e Siracusa-Santa Panagia, che nei primi tre trimestri del 2020 avevano registrato un aumento della merce movimentata superiore allo stesso periodo dell’anno precedente, nel 2021 mostrano invece un arretramento rispetto al 2020 ma si assestano su valori comunque superiori a quelli del 2019.
Fonte: Istat