Il Report Istat sulla percezione dei cittadini rispetto alle tematiche ambientali, estrapolato dai dati dell’Indagine Multiscopo 2023 “Aspetti della vita quotidiana”, fotografa una situazione che vede 6 persone su 10 preoccupate per i cambiamenti climatici. Un dato in crescita espresso dal 59% della popolazione di 14 anni e più; dato che nel 2022 si attestava al 56%, mentre la preoccupazione per lo smaltimento dei rifiuti e l’inquinamento dell’acqua riguarda il 40% della popolazione presa in esame.
La Qualità dell’aria è vissuto come un problema costante degli ultimi 20 anni ed è espresso dal 50% dei cittadini, quota pressoché stabile dal 1998 (1°anno di rilevazione). Di pari passo cresce anche la preoccupazione per il dissesto idrogeologico, che preoccupa il 26% delle persone di 14 anni e più, contro il 22% del 2022. Meno sentita la preoccupazione per il rumore, l’ inquinamento elettromagnetico e il deterioramento del paesaggio, solo 1 persona su 10 sopra i 14 anni li considera tra le prime 5 preoccupazioni per l’ambiente.
I cittadini sono molto attenti alla conservazione delle risorse naturali, il 73% fa attenzione a non sprecare energia ed è in crescita anche il dato di quanti sono attenti a non sprecare acqua: il 70% contro il 67% del 2022. Per quanto riguarda i comportamenti ecologici: nel Mezzogiorno si è più propensi ad acquistare prodotti a km zero (29%), mentre al Nord si evita la guida rumorosa per mitigare l’inquinamento acustico (52%) e si usano di più i mezzi di trasporto alternativi (20%).
Si conferma, nel 2023, la polarizzazione tra il Nord e il Mezzogiorno del Paese rispetto alle preoccupazioni per le tematiche ambientali. Ad esempio, si rileva una differenza del 10% rispetto al tema dei cambiamenti climatici che preoccupa il 61% degli abitanti del Nord rispetto al 52% di quelli del Mezzogiorno e anche l’inquinamento delle acque rientra tra i temi sentiti dagli abitanti delle regioni settentrionali (41%) e meno da quelli delle regioni meridionali (34%). All’opposto, richiamano l’attenzione dei residenti del Centro e del Mezzogiorno le tematiche riguardanti la produzione e lo smaltimento dei rifiuti (41% nel Mezzogiorno, 43,5% nel Centro e 35% nel Nord) e l’inquinamento del suolo (23% nel Mezzogiorno, 22% al Centro e 20% nel Nord).
Nel corso degli ultimi anni i cittadini del Lazio hanno manifestato maggiore preoccupazione a livello nazionale per la produzione e lo smaltimento di rifiuti. Nel 2023 la percentuale del Lazio è la più elevata, 47%, seguita dalla Calabria con il 45%, contro una media nazionale del 39%. Le persone di 14 anni e più che vivono in centri dell’area metropolitana esprimono una maggiore preoccupazione rispetto a chi abita nei Comuni di piccole dimensioni rispetto alla produzione e allo smaltimento dei rifiuti, l’ inquinamento acustico e dell’aria.
Nei Comuni centro dell’area metropolitana il 46% delle persone esprime timore per la produzione e lo smaltimento dei rifiuti, la quota scende al 39% nei Comuni medio grandi (dai 10mila ai 50mila abitanti) e al 33% nei Comuni piccoli (sotto i 2mila abitanti). Inoltre, nei Comuni metropolitani è più elevata la percentuale di quanti si preoccupano dell’inquinamento dell’aria (54% rispetto al 50% dei Comuni medio grandi e al 41% dei piccoli Comuni), così come quella tra chi lamenta problemi legati all’inquinamento acustico (16% rispetto al 10% dei comuni medio grandi e all’8% dei piccoli comuni).
Livelli di traffico elevati, quantità notevoli di rifiuti prodotti, maggiori difficoltà di organizzare adeguati sistemi di raccolta e smaltimento, sembrano condizionare la percezione di vita tra gli abitanti delle grandi città, mentre risiedere nei piccoli Comuni, aumenta la sensibilità rispetto al dissesto idrogeologico (26%), nei Comuni dell’area metropolitana e in quelli medio grandi la percentuale è del 24%. Per maggiori info: link
Fonte: ISTAT