Dal 2012 al 2016 a Roma il consumo di suolo è passato da 31.064 ettari a 31.594 (+24,58%). In una realistica proiezione al 2030 verrà eroso l’equivalente di 36 volte l’intera Villa Borghese. Torino Città metropolitana, Ispra e Roma Capitale hanno presentato il possibile scenario per gli incrementi futuri di suolo capitolino consumato, ipotizzando una piena applicazione del Piano Regolatore Generale (PRG) di Roma. Una proiezione che s’inserisce nell’ambito del Progetto Soil Administration Models 4 Community Profit (Sam4Cp) finanziato dal programma europeo Life+.
Per il PRG al 2030 è stata confrontata la cartografia del Rapporto Ispra 2016 “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici”, riferita agli anni 2012 e 2015, in previsione del prossimo report Ispra-Snpa. Le informazioni sono state poi completate con la cartografia nazionale della copertura del suolo elaborata attraverso un’integrazione dei dati satellitari ottenuti dal Programma europeo Copernicus 2012. Le stime a oggi realizzate sono tuttavia preventive, perchè non sono state prese in esame le previsioni sulle aree destinate a servizi, pubblici e privati, sulle infrastrutture tecnologiche, nè sugli interventi di riqualificazione urbana.
Le teorie si sono concentrate sulle aree edificabili e sulle strade, con una prospettiva d’incremento di suolo consumato al 2030, pari a qualcosa come 581 ettari. Sebbene lo scorso anno il consumo di suolo abbia subito un rallentamento, le previsioni del PRG evidenziano come l’aumento costante di copertura artificiale che ha interessato la Capitale, dal dopoguerra ad oggi, non sia di fatto destinato a diminuire. Una delle conseguenze della perdita di suolo per l’area capitolina è rappresentata dall’aumento della temperatura: la perdita di suolo, infatti, influirà sull’aumento della calura media estiva, che si acuirà di 0,09 gradi.
L’eliminazione delle aree naturali porterà, nella città eterna, all’emissione in atmosfera di 650.000 tonnellate di CO2 a causa del mancato stoccaggio di circa 175 mila tonnellate di carbonio. I Comuni dovranno quindi presentare e dotarsi di piani di contenimento delle emissioni. Conoscere le dinamiche evolutive del territorio e i loro effetti, può contribuire a fare scelte più sostenibili. E proprio su questo tema è intervento il Sindaco di Roma, Virginia Raggi, che ha detto: “Siamo orgogliosi di offrire ai cittadini romani uno strumento che permetta loro di partecipare ancora più attivamente alle scelte che riguardano la loro città”..
Fermare il consumo di suolo è una tappa fondamentale per ciò che concerne la tutela dell’ambiente e su questo sfondo un dato importante è rappresentato anche dalle ripercussioni sulla salute dei cittadini. “Le stime e lo scenario appena presentati a Roma – ha detto il direttore generale dell’Ispra Stefano Laporta – raffigurano una valutazione estremamente innovativa. Mi auguro che da tali proiezioni, che potrebbero essere estese all’intero territorio nazionale, anche grazie agli strumenti liberamente utilizzabili da tutti e messi a disposizione da questo progetto, scaturisca una nuova visione delle nostre aree metropolitane e che anche nella pianificazione si tenga conto dei danni che un consumo di suolo incontrollato potrebbe causare al territorio e all’economia che insiste su quel territorio”.