Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della Sanità ogni anno sono oltre 6 milioni le persone che muoiono per malattie correlate al fumo. Cifre destinate a crescere in assenza di rigide misure di controllo. E per il 2030 si parla di oltre 8 milioni di morti, di cui l’80% nei Paesi economicamente avanzati. Il fumo è implicato in uno ogni dieci decessi in età adulta, manifestando i suoi danni nel lungo periodo, data la latenza tra l’inizio dell’abitudine e l’insorgenza della malattia.
Per i fumatori si stima infatti una riduzione dell’aspettativa di vita di circa 10 anni e un aumento del rischio di malattie pneumologiche, cardiovascolari, nonchè oncologiche tanto maggiore quanto più è anticipata l’età di inizio dell’abitudine. Si stima che in Italia siano attribuibili al fumo di tabacco dalle 70.000 alle 83.000 morti l’anno. Oltre il 25% di questi decessi è compreso tra i 35 e i 65 anni di età ed oltre un milione sono gli anni di vita in buona salute persi. Questi dati fanno del fumo di tabacco la principale causa prevenibile di mortalità anche nel nostro Paese, come nel resto del mondo occidentale.
Del fumo di tabacco ha parlato anche il ministro della Salute Beatrice Lorenzin alla presentazione del Rapporto Aiom dal titolo “Lo stato dell’oncologia in Italia”, definendo le tasse sul tabacco come “tasse sono contro la morte”. Per far diminuire i consumi di sigarette – ha detto il ministro – si usa qualsiasi arma. La battaglia contro il tabacco è infatti la prima battaglia di salute, considerando che sono proprio i più giovani il bersaglio del mercato del tabacco”. Combattere il fumo è, insomma, un’arma di prevenzione.
Oggi i dati parlano di 80.000 morti l’anno a causa del fumo di sigaretta e il tumore al polmone è in crescita tra le donne proprio a causa di questo fattore. “Dobbiamo fare in modo che le persone abbiano paura di fumare, perciò – ha ribadito Lorenzin – non sono affatto contraria alle tasse sul tabacco, che rappresentano uno dei metodi per dissuadere le persone dal fumare”.
Nelle statistiche dei decessi e delle patologie fumo-correlati, oltre ai fumatori bisogna considerare anche le oltre 600.000 persone che muoiono ogni anno a causa del fumo passivo. A livello globale, solo l’11% della popolazione complessiva è protetta da leggi smoke free nazionali ed il 40% dei bambini ha almeno un genitore che fuma.