L’Iva sarà “probabilmente” inclusa nella rottamazione delle cartelle esattoriali prevista dalla manovra ma il governo “sta ancora valutando” il da farsi considerato che “pone una questione europea”. Così come per le multe per “evitare di invadere l’autonomia impositiva dei comuni”. Lo afferma il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, intervenendo alla trasmissione ‘diMartedì’ su La7.
Verso l’ok, dunque, a ricomprendere nella rottamazione delle cartelle fiscali anche le multe e l’Iva non versata. Lo confermano fonti di governo. C’è la volontà politica di inserirle – si spiega – e dalle verifiche in corso non sembra ci siano problemi né per i Comuni (che già ora non postano a bilancio sanzioni e interessi che verrebbero eliminati) né con l’Ue: l’Iva è una tassa armonizzata a livello europeo e come tale non modificabile dai singoli Governi. Ma la rottamazione non toccherebbe le somme da versare, solo le sanzioni e gli interessi correlati.
Le coperture previste grazie alle entrate dalla rottamazione delle cartelle di Equitalia ammontano, insieme ad altre misure di recupero dell’evasione, a 3,1 miliardi nel 2017. E’ quanto emerge dalle tabelle del Documento programmatico di bilancio inviata all’Ue. La stima dell’incasso complessivo dall’operazione cartelle fornita da Pier Carlo Padoan e Matteo Renzi in conferenza stampa dopo il cdm di approvazione della legge di bilancio era di 4 miliardi di euro. Come ha spiegato il viceministro dell’Economia Enrico Zanetti il provvedimento “nelle sue linee guida è fissato: si tratta di pagare per intero l’imposta, mentre sanzioni e interessi di mora, che fanno lievitare l’importo di 2 o 3 volte, saranno oggetto della cosiddetta rottamazione”. Si sta ragionando, fa sapere, “sui tempi per aderire”, posto che “non si tratta di togliere presidi ma di rimodulare il carico su chi è già stato scoperto o si è auto-dichiarato”.