Torna il Giretto d’Italia in collaborazione con le moltissime Amministrazioni comunali aderenti. Organizzato da Legambiente con il sostegno di CNH Industrial insieme a Euromobility, Associazione italiana Mobility Manager e VeloLove, il campionato nazionale della ciclabilità urbana taglierà il nastro il 19 settembre. L’obiettivo è quello di sensibilizzare all’uso quotidiano della bici, del bike to work e bike to school. Coloro che riusciranno a convincere più persone ad andare al lavoro o a scuola in bicicletta si aggiudicheranno la maglia rosa della nuova mobilità. Una sfida che viene lanciata nell’ambito della Settimana europea della mobilità, dedicata quest’anno al movimento lento, che il 19 settembre vedrà 25 città italiane contendersi il titolo di centro urbano più sostenibile.
Secondo i dati elaborati da un recente Report realizzato da Isnart-Unioncamere e da Legambiente, è di circa 12 miliardi di euro il valore attuale del cosiddetto Prodotto interno bici (Pib), ovvero il giro d’affari generato dagli spostamenti della due ruote a pedali in Italia, calcolando la produzione di bici e accessori, delle ciclovacanze e dell’insieme delle varie situazioni positive generate dai cittadini in bicicletta. I soli ciclisti urbani che usano ogni giorno la bicicletta sui percorsi casa-lavoro, o altro, sono ormai oltre 700.000.
“Promuovere la mobilità ciclabile per gli spostamenti quotidiani, ma anche per turismo – ha detto il direttore generale di Legambiente, Giorgio Zampetti – vuol dire puntare su una modalità di spostamento più sana e più sostenibile e sul ripensare le città e le strade in particolare a sfavore delle auto e in favore delle persone che le percorrono a piedi e in bicicletta. Ma rappresenta anche un importante sviluppo dell’economia legato alle due ruote. Ciclisti, pedoni e trasporto pubblico crescono, però, solo se andare in auto diventa l’opzione meno concorrenziale e dove c’è garanzia di sicurezza per la cosiddetta utenza vulnerabile. Per raggiungere questo obiettivo è fondamentale agire sugli spazi urbani pianificando un nuovo tipo di mobilità che metta al centro le esigenze di spostamento della persona e non del veicolo e la conseguente riappropriazione dello spazio pubblico da parte dei cittadini. Tutto questo per uscire dalle croniche emergenze smog che si verificano anno dopo anno nel nostro Paese e costruire così concretamente una mobilità ad emissioni zero”.