Ridurre le bollette è possibile, accelerando la transizione ecologica che già ci ha permesso di limitare l’impatto dell’aumento del costo del gas, ma serve una strategia integrata che permetta di cogliere i vantaggi della generazione distribuita e condivisa da rinnovabili, sistemi di accumulo e l’efficienza energetica in edilizia; questa per Legambiente la carta vincente per ridurre il costo dell’energia e aiutare clima e lavoro.
Parlano chiaro i dati dello studio Elemens realizzato per l’associazione ambientalista e presentato nella I giornata del XIV Forum QualEnergia, organizzato da Legambiente, Kyoto Club e La Nuova Ecologia con il patrocinio del MIte, Regione Lazio e in partenariato con Cobat, in cui si fa un’analisi del mercato elettrico italiano indicando la bussola da seguire.
Si stima che la generazione distribuita da rinnovabili ed efficienza energetica in edilizia possano produrre da qui al 2030: 1,1 miliardi di risparmio in bolletta per i consumatori con -50% della spesa energetica negli edifici, creare170.000 nuovi posti di lavoro nel periodo 2021-2030 e portare a un risparmio di emissioni climalteranti al 2030 pari a 30 MtonCO2, una riduzione dei consumi energetici pari a 10 Mtep e muovere 150 miliardi di nuovi investimenti nel periodo 2021-2030. Senza contare che in questa partita verrebbero coinvolti 2,5 milioni di consumatori e che sul fronte edilizio si arriverebbe a ristrutturare 1,3 milioni di edifici.
Dati che indicano la necessità di operare un cambio di passo per accelerare il processo di transizione ecologica ed energetica del Paese, ma anche per accompagnare quel nuovo modo di essere cittadini (produttori-consumatori di energia) e incentivare la diffusione delle comunità energetiche. Ad oggi nella Penisola la transizione energetica è protagonista di una corsa ad ostacoli dove a pesare sono anche le fake news, fra cui quella che la transizione verde sia la causa del rincaro bollette. In realtà il problema dell’aumento delle bollette risale al costo crescente di approvvigionamento delle materie prime, a partire dal prezzo del gas naturale, causato dalla ripartenza dell’economia mondiale dopo le ondate della pandemia. Solo riducendo i consumi di gas si potranno ridurre le bollette e ciò sarà possibile facendo del patrimonio edilizio il laboratorio di una generazione sempre più distribuita ed efficiente, un messaggio che Legambiente rilancia al Governo auspicando che la legge di bilancio possa essere il primo passo per andare verso la direzione di una strategia integrata.
“Il Governo, spiega Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, deve avere il coraggio di fare scelte decisive che permettano alla transizione ecologica ed energetica di accelerare il percorso, a partire dalla legge di bilancio. Occorre prima di tutto promuovere le semplificazioni autorizzative per la realizzazione degli impianti a fonti rinnovabili, a partire dal fotovoltaico e dall’eolico, e decarbonizzare l’economia italiana eliminando i sussidi alle fonti fossili e al contempo aiutare le imprese a scegliere uno scenario di condivisione e autoproduzione dell’energia prodotta da fonti pulite. In questa partita i cittadini promuser sono già avanti, ma non vanno lasciati soli, l’importante è accompagnare il Paese in questa direzione spingendo sempre di più le rinnovabili e l’efficientamento energetico”.
“Troppo spesso si sente associare i provvedimenti per la salvaguardia dell’ambiente e la lotta ai cambiamenti climatici ad azioni che vanno, di fatto, ad avere impatti negativi sulle classi sociali più deboli. Il cosiddetto “green”, sembrerebbe essere per i pochi che possono permettersi di spendere di più in auto elettriche o altre scelte ecosostenibili. Invece l’economia circolare, pilastro della transizione ecologica, dimostra il contrario: crea occupazione qualificata, incentiva l’innovazione, riduce la dipendenza dalle importazioni e diminuirà il prezzo di quei prodotti, come le vetture a batteria, che hanno un prezzo alto”, dichiara il presidente di Cobat Giancarlo Morandi che è intervenuto nella sessione dedicata al tema dell’economia circolare. Nel processo di transizione energetica la generazione distribuita (GD) svolgerà un ruolo centrale, si possono stimare installazioni per 14,5 GW di nuova generazione distribuita nei prossimi 10 anni (MiTE) che avrà per protagonisti:
1) case e condomini (8.360 MW, il 58% del totale). I clienti residenziali ad essere i protagonisti principali del mondo della generazione distribuita (autoconsumo individuale + Energy Community);
2) Piccole e medie imprese (PMI) e distretti artigiani (4.320 MW);
3) il terziario (1.080 MW) all’interno di Energy Community «miste», composte da una pluralità di soggetti di natura differente accomunate dalla prossimità territoriale (circa 30.000 esercizi); infine il 7% del percorso di crescita della generazione distribuita potrà riguardare la Pubblica Amministrazione e il settore agricolo (rispettivamente 370 MW per settore). La partecipazione a comunità energetiche e a configurazioni di autoconsumo consente di ridurre la bolletta elettrica fino al 25%.
L’ultimo cardine della strategia integrata tracciata da Legambiente è rappresentato dall’efficientamento del parco immobiliare, infatti secondo lo studio Elemens si possono realizzare gli obiettivi di efficienza energetica attraverso interventi su 1,3 milioni di edifici, il 10% del parco immobiliare italiano, dove sarebbe possibile realizzare un miglioramento di almeno 4 classi energetiche (per raggiungere almeno la classe B).