Nella Gazzetta Ufficiale n. 167 del 19 luglio 2016 è stato pubblicato il DPCM recante le nuove disposizioni in materia di censimento della popolazione e di archivio nazionale dei numeri civici e delle strade urbane.
Il provvedimento, che si compone di 13 articoli, prende le mosse dalla Legge n. 179/2012 sullo svolgimento annuale del censimento permanente della popolazione e delle abitazioni, nel rispetto della normativa europea e della legge sulla semplificazione della p.a. (c.d. Legge Madia).
Spetta a ciascun comune provvedere a gestire ed aggiornare il piano topografico ed il piano ecografico del proprio territorio, secondo le indicazioni tecniche emanate dall’ISTAT, e dell’archivio nazionale dei numeri civici e delle strade urbane (ANNCSU), da svolgere anche mediante la sottoscrizione di specifici accordi con le Regioni, l’ISTAT e l’Agenzia delle Entrate.
Sul punto giova rilevare che la revisione e l’aggiornamento costante dei numeri civici può rappresentare per i comuni uno strumento utile anche per l’applicazione dei tributi locali connessi alla consistenza degli immobili presenti sul territorio.
Infatti, ove si proceda anche all’attribuzione di una numerazione interna alle unità immobiliari facenti parte del fabbricato, si renderà possibile la creazione di una BANCA DATI IMMOBILIARE COMUNALE da associare ai dati catastali ed in tal modo disporre di una base di informazioni propria, completa, in grado di fornire un efficace supporto all’ente nello svolgimento delle attività di controllo e di recupero della evasione dei tributi (v. ICI IMU, TASI, TARI).
Va peraltro tenuto presente che i costi necessari per le operazioni suddette possono essere finanziati con gli introiti della TASI, potendo il comune inserirle nel novero dei servizi indivisibili.