Presso la Commissione I del Senato prosegue l’esame del ddl n. 630 di conversione del decreto milleproroghe (D.L. n. 244/2016) per il quale è stato espresso il parere favorevole circa i requisiti di urgenza; il Relatore di maggioranza ha illustrato nella seduta dell’11 gennaio il contenuto dei 16 articoli e nelle successive sedute la prosecuzione dell’esame e degli emendamenti presentati entro il termine del 19 gennaio.
L’articolo 6, comma 8 del D.L., reca disposizioni circa il commercio sulle aree pubbliche: non si tratta della proroga di una disposizione legislativa, bensì dell’attuazione della direttiva europea 2006/123/CE, recepita nell’art. 70, c. 5 del d.lgs. n.59/2010, che demanda ad una INTESA in Conferenza Unificata la individuazione dei criteri per il rilascio ed il rinnovo delle concessioni dei posteggi per l’esercizio del commercio sulle aree pubbliche e delle DISPOSIZIONI TRANSITORIE da applicare alle concessioni in essere alla data di entrata in vigore della predetta norma e di quelle già prorogate.
Il documento approvato dalla Conferenza delle Regioni e delle province autonome il 24/2/2016 prevede che le concessioni scadute, rinnovate o rilasciate dopo l’entrata in vigore del decr,legisl.n. 59/2010 fossero prorogate di diritto per sette anni, quindi, fino al 7/5/2017 e le concessioni scadenti dopo il 16 luglio 2015 fossero prorogate fino al 15 luglio 2017.
La norma dell’art. 6, comma 8 del D.L. 244/2016 sposta al 31 dicembre 2018 le scadenze sopra indicate.
Nella scheda di lettura n. 422 predisposta dal Servizio Studi del Senato viene posta in rilievo la circostanza che essendo i termini oggetto della proroga contenuti in un DOCUMENTO DELLA CONFERENZA STATO REGIONI, andrebbe valutata la opportunità di verificare se vi siano state forme adeguate di coinvolgimento delle Regioni nell’adozione della norma in esame. Ciò specie nella considerazione che la materia del commercio è attribuita alla competenza residuale (quindi esclusiva) delle Regioni, ma presenta anche profili inerenti la tutela della concorrenza, che la Costituzione (art. 117, comma 2, lettera c)) attribuisce alla competenza dello Stato.