È stato prodotto ricorso per Cassazione avverso la sentenza della CTR in materia di ICI, relativa ad un immobile tassato come terreno edificabile sulla base del solo inserimento nel PRG, con la esclusione delle sanzioni e degli interessi per l’incertezza delle norme tributarie applicabili.
Il Comune ricorrente ha sostenuto non sussistere le obiettive condizioni di incertezza sulla portata e sull’ambito di applicazione della norma tributaria che avevano indotto i giudici di appello a procedere alla non applicazione delle sanzioni e degli interessi.
La Suprema Corte, con la sentenza della SEZ. V CIVILE n. 18009/2016, pubblicata il 14/9/2016, ha ritenuto fondato il ricorso, con riferimento all’insegnamento dello stesso Consesso secondo cui
”in tema di sanzioni amministrative per violazione di norme tributarie, per incertezza normativa obiettiva, quale causa di esenzione del contribuente da responsabilità, deve intendersi la situazione che si crea per effetto dell’azione di tutti i formanti del diritto, tra i quali, in primo luogo, ma non esclusivamente, la produzione delle norme, il cui accertamento è rimesso alla esclusiva valutazione del giudice. Ne consegue che detta incertezza è ravvisabile allorchè risultino difficoltà di individuazione delle disposizioni legislative dovute al difetto di esplicite previsioni di legge, ovvero oscurità o ambiguità del testo normativo” (Cass.n 4685 del 2012).
Il Collegio ha ritenuto che all’epoca dei fatti in causa (anno di imposta 2005 con l’obbligo di presentazione della dichiarazione ICI al giugno 3006) fosse prevalente l’orientamento che riteneva edificabile l’area inserita nel PRG anche in assenza di strumenti attuativi, valutazione confortata inoltre dall’esplicita norma di interpretazione autentica recata dall’art. 11 quaterdecies, comma 16, del D.L. n. 203/2005.
Inammissibile è stato dichiarato il motivo del controricorso incidentale del contribuente circa la insufficiente motivazione in ordine alla determinazione del valore dei terreni nel Regolamento del Comune.
Sul punto, la Suprema Corte ha ritenuto di adeguarsi al consolidato orientamento giurisprudenziale secondo cui è legittimo l’AVVISO DI ACCERTAMENTO ICI basato su un Regolamento del Consiglio Comunale che abbia indicato periodicamente i valori delle aree fabbricabili per zone omogenee con riferimento al valore venale in comune commercio, trattandosi di atto
“che ha il fine di delimitare il potere di accertamento del comune qualora l’imposta sia versata sulla base di un valore non inferiore a quello predeterminato e, pur non avendo natura imperativa, integra una fonte di presunzioni idonea a costituire un indice di valutazione per l’Amministrazione ed il giudice, con funzione analoga agli studi di settore”.