È stato pubblicato (in Gazz. Uff. n. 117 del 22 maggio 2017) il D.M. 20 aprile 2017 emanato dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare (di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze) recante i
«Criteri per la realizzazione da parte dei comuni di sistemi di misurazione puntuale della quantità di rifiuti conferiti al servizio pubblico o di sistemi di gestione caratterizzati dall’utilizzo di correttivi ai criteri di ripartizione del costo del servizio, finalizzati ad attuare un effettivo modello di tariffa commisurata al servizio reso a copertura integrale dei costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati.»
Rinviando una analisi “puntuale” (i lettori scuseranno lo scontato gioco di parole) ad un prossimo intervento, si possono però trarre delle primissime, importanti, osservazioni:
1) le potestà regolamentare e di tariffazione restano saldamente in mano al singolo Comune (Art.li 6, 8, 10 del DM), come del resto previsto dalla Norma che istituisce la “tariffa puntuale”;
2) la “misurazione” dei rifiuti conferiti ha influenza solo sulla parte destinata a coprire i “costi variabili” della Tariffa, fermi i criteri di determinazione per la parte destinata a coprire i “costi fissi” già previsti dal DPR 158/1999 (incidentalmente ciò significa che questo decreto, ormai quasi ventennale, è destinato ad accompagnarci anche per il futuro);
3) ulteriore conseguenza di questo “impianto normativo” è che la natura “corrispettiva” della tariffa puntuale non la attrae nella sfera privatistica ma costituisce una nuova variante della vigente Ta.Ri., anche perché larga parte della tariffa puntuale ha caratteristiche “presuntive”; infatti, oltre a ripartire (con sistemi ampiamente “presuntivi”) quella parte della tariffa destinata a coprire i costi fissi, i Comuni dovranno ricorrere a campionamenti ed estrapolazioni per determinare diversi fattori di calcolo nella determinazione di un metodo di misurazione; questa situazione è, riteniamo, antitetica ad un corrispettivo di natura privatistica.
In un prossimo contributo torneremo sull’argomento visto l’interesse, non solo scientifico, che riveste il tema, ivi compresa la controversa questione della applicazione della rivalsa IVA.