È stato trasmesso al Senato il disegno di legge approvato in aula dalla Camera nella seduta del 28 settembre 2016, recante misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni, nonché disposizioni per la riqualificazione e il recupero dei centri storici dei medesimi comuni.
Il provvedimento reca il numero AS2541 e si compone di 15 articoli.
Le finalità, indicate nell’articolo 1, perseguono lo scopo di promuovere e sostenere lo sviluppo economico, ambientale e culturale dei piccoli comuni, intendendo per tali quelli con popolazione fino a 5.000 abitanti oppure istituiti a seguito di fusione tra comuni aventi popolazione fino a 5.000 abitanti.
Questi enti potranno beneficiare dei finanziamenti nel fondo di dotazione di 100 milioni di euro istituito presso il Ministero dell’Interno, qualora ricorrano le condizioni specificate nello stesso articolo.
Lo Stato, le Regioni, le città metropolitane, le province od aree vaste, le unioni di comuni, i comuni (anche in forma associata), le comunità montane e gli enti parco, nell’ambito delle proprie competenze, potranno promuovere nei piccoli comuni l’efficienza e la qualità dei servizi essenziali, anche tramite progetti sperimentali di incentivazione delle residenzialità, ed i piccoli comuni, a loro volta, potranno stipulare apposite convenzioni con i concessionari dei servizi, anche per lo svolgimento di attività di volontariato e di associazione culturale.
Con DPCM, su proposta e di concerto con i vari Ministeri, verrà adottato un PIANO NAZIONALE PER LA RIQUALIFICAZIONE DEI PICCOLI COMUNI.
È prevista la possibilità di individuare all’interno del perimetro dei centri storici dei piccoli comuni zone di pregio architettonico e culturale, nelle quali realizzare interventi pubblici e privati per la riqualificazione urbana, con gli strumenti previsti dalla vigente normativa statele e regionale.
Vengono stabilite norme volte a contrastare l’abbandono di immobili nei piccoli comuni, a favorire l’acquisizione di case cantoniere e realizzazione di itinerari turistico-culturali, favorire la stipula di convenzioni con diocesi cattoliche e con altre confessioni religiose per il frecupero di beni culturali, storici ed artistici di tali enti.
Per lo SVILUPPO DELLA BANDA LARGA previsto dall’Agenda digitale europea (da raggiungere entro il 2020), per i piccoli comuni nei quali non vi sia interesse degli operatori economici a realizzare le reti, questi potranno beneficiare delle misure previste dalla deliberazione del CIPE n. 239/2015.
Disposizioni relative al pagamento di imposte, tasse e tributi nonché di ogni altro servizio di pubblica utilità, prevedono la possibilità di utilizzare la rete telematica gestita dai concessionari dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, previa convenzione con gli stessi concessionari, nel rispetto della disciplina riguardante i servizi di pagamento e delle disposizioni adottate in materia dalla Banca d’Italia. Inoltre, la possibilità di stipulare convenzioni con le organizzazioni di categoria e con le Poste per i pagamenti in conto corrente postale specie per le imposte comunali nei comuni o nelle frazioni non serviti dal servizio postale e la possibilità di affidare alla società Poste Italiane spa la gestione dei servizi di tesoreria e di cassa, nel rispetto dell’articolo 40, comma 1, della Legge n. 448/1998.
Altre disposizioni riguardano:
la diffusione della stampa quotidiana (affinchè ne venga assicurata la distribuzione nei piccoli comuni) con l’intervento del Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, al fine di promuovere una intesa Governo/ANCI/FIES e Agenzie di distribuzione;
iniziative per favorire la promozione e la vendita dei prodotti alimentari destinati alla ristorazione collettiva indetta dai piccoli comuni;
attuazione delle politiche di sviluppo, tutela e promozione delle aree rurali e montane, con particolare riferimento ai trasporti ed all’istruzione;
iniziative per la promozione cinematografica.