Accordo raggiunto tra Governo e Anci sul Fondo di solidarietà comunale 2016. L’intesa, arrivata ieri nel corso della seduta straordinaria della Conferenza Stato-Città, permette di assicurare oltre 6 miliardi di fondi spettanti ai Comuni, comprensivi dei ristori dei gettiti Tasi e Imu aboliti con la legge di Stabilità 2016. L’importante risultato giunge a fine marzo, con oltre un mese di anticipo rispetto alla scadenza indicata dalla legge e permette una maggiore certezza nella formazione dei bilanci di previsione. Ciò è stato reso possibile da un intenso lavoro tecnico condotto in collaborazione con i Ministeri interessati e la Presidenza del Consiglio, con forte spirito collaborativo da parte di tutti.
Oltre alla definizione dei criteri di riparto del Fondo, Governo e Anci hanno concordato su diversi punti di grande importanza per la finanza comunale. Innanzitutto, la necessità di una migliore valutazione del sistema perequativo, che verrà sottoposto all’analisi della Commissione tecnica per i fabbisogni standard per valutarne la robustezza e la sostenibilità. Già da quest’anno lo schema perequativo viene integrato con una correzione statistica, che permette di contenere gli eccessi di penalizzazione dei Comuni, in primo luogo di quelli più piccoli. Inoltre il Governo si è impegnato a recuperare ulteriori risorse, così come già fatto nel 2015, a sostegno dei Comuni eccessivamente penalizzati dal meccanismo perequativo.
Il vicepresidente vicario dell’Anci, Paolo Perrone, si dice soddisfatto poiché, “grazie al lavoro di interlocuzione con il governo, abbiamo raggiunto questo accordo. Anche se non sono state completamente accolte tutte le nostre richieste – prosegue – abbiamo ritenuto di siglare un’intesa che assegna significative risorse ai Comuni, oltre ad essere pienamente compatibile con i termini per l’approvazione dei bilanci”.
“Le risorse liberate – aggiunge il vicepresidente Roberto Pella – rappresentano la linfa vitale per mandare avanti le attività dei Comuni e contribuiranno, anche grazie ai correttivi introdotti rispetto allo scorso anno, a sostenere le esigenze finanziarie e di certezza nella formazione dei bilanci anche delle piccole realtà comunali”.
Riguardo le questioni ancora aperte, resta su tutte quella delle cosiddette “code di gettito”: 75 milioni destinati al ristoro dei gettiti aboliti, che sono stati accantonati in attesa della verifiche delle stime, e che andranno comunque assegnati tra pochi mesi.