Il XIII Rapporto dell’ambiente urbano redatto dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente, presentato la scorsa settimana a Roma, descrive la qualità delle vita delle città attraverso 10 aree tematiche. PM10 oltre la norma in molte realtà italiane: al 10 dicembre 2017 il valore limite giornaliero è stato superato in 34 aree urbane, molte delle quali situate nel bacino padano. Torino è la città con il numero maggiore di sforamenti giornalieri (103). Quest’anno poi la situazione si è fatta ancora più critica per l’ozono: nella stagione estiva infatti sono state 84 le aree urbane andate oltre l’obiettivo a lungo termine.
Il documento del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa), raccoglie i dati relativi a 119 aree urbane attraverso dieci diversi ambiti: fattori sociali ed economici, suolo e territorio, infrastrutture verdi, acque, qualità dell’aria, rifiuti, attività industriali, trasporti e mobilità, esposizione all’inquinamento elettromagnetico ed acustico, azioni e strumenti per la sostenibilità locale. Una ricerca che descrive dettagliatamente la qualità delle vita e dell’ambiente nei diversi territori della Penisola. Così vediamo, ad esempio, che è ancora alto il numero delle auto Euro 0, anche se in calo rispetto al 2015 di quasi 640.000 veicoli. Il numero delle automobili da Euro 0 a Euro 2 rimane assai elevato, quasi 10 milioni sugli oltre 37 totali. Nel 2016 è stata la città di Napoli a detenere la quota più alta (28,3%) di auto interessate intestate a privati appartenenti alla classe Euro 0, contro una media nazionale del 10,1%. Trieste, Como e Varese continuano, invece, ad avere la quota più alta di auto alimentate a benzina (intorno al 70% contro circa il 26-28% di auto a gasolio), mentre ad Isernia, Andria e Sanluri circolano essenzialmente vetture a gasolio (dal 50 al 54% circa). Dal 2012 al 2016 il parco auto alimentato a Gpl a livello nazionale segna un +18,8%, con Parma e Lanusei che raggiungono le variazioni positive più altre, superiori al 40%, contro Villacidro e Sanluri che riportano, invece, contrazioni rispettivamente del 16% e del 15%. Alle Marche, in particolare a Macerata, Fermo ed Ancona, soprattutto per la presenza di numerosi distributori in una limitata estensione territoriale, spetta il primato delle auto a metano circolanti (dal 13 al 18 per cento circa).
Va meglio per le acque di balneazione dove 90,4% è classificato come eccellente e solo 1,8% come scarso. Su 82 province, 50 detengono solo acque eccellenti, buone o sufficienti e, in particolare, 26 hanno tutte acque eccellenti. In generale, comunque, il numero di acque eccellenti supera l’80% del totale provinciale in 65 casi. La presenza della microalga potenzialmente tossica “Ostreopsis ovata” durante la stagione 2016, è stata riscontrata almeno una volta in 32 province campione su 41, anche con episodi di fioriture, mentre il valore limite di abbondanza delle 10.000 cell/l è stato superato almeno una volta in 17 province. In un caso è stato emesso il divieto di balneazione (Ancona) come misura di gestione a tutela della salute del bagnante.
Un altro tema di grande rilevanza è il rischio idrogeologico che dal Rapporto Snpa vediamo essere cruciale per molti dei 119 comuni presi in esame, dove 85 risultano, appunto, caratterizzati da frane. Complessivamente sono state censite 23.729 frane con una densità media (sul territorio compreso nei 119 comuni oggetto dell’indagine) di 1,12 smottamenti per chilometro quadrato. Alcune aree ne hanno presentate più di 9 per chilometro quadrato (Lecco, La Spezia, Lucca, Cosenza e Sondrio), mentre 14 presentano una densità compresa tra 3 e 9 sfaldamenti (Pistoia, Torino, Vibo Valentia, Livorno, Ancona, Genova, Bologna, Bolzano, Fermo, Perugia, Catanzaro, Pesaro, Campobasso e Massa). Dal 1999 al 2016, nei comuni monitorati sono stati 384 gli interventi urgenti finanziati per la difesa del suolo, per un ammontare complessivo delle risorse stanziate di circa 1 miliardo e 476 milioni di euro.
Le città che hanno ricevuto i maggiori contributi statali per la messa in sicurezza e la riduzione del rischio idrogeologico sono: Genova (354,52 milioni di euro), Milano (171,06 Mln) e Firenze (106,18 Mln), mentre, tra i comuni che hanno avuto il maggior numero di interventi finanziati vi sono il Comune di Lucca con 21 interventi, Vibo Valentia (15), Terni (13), Genova e Messina 12 interventi, Milano, Firenze e Roma 10. Le città che presentano il maggior numero di operazioni concluse sono Lucca (21),Terni (13) e Messina (12).
Ogni anno il Report Snpa viene completato da un approfondimento relativo ad un tema centrale per la qualità ambientale delle nostre città. Ed il focus del 2017 promuove la salubrità del muoversi a piedi strizzando l’occhio alle realtà urbane sostenibili sul modello di molte città del nord Europa, dotate di moltissime reti pedonali che implementano altresì il turismo lento.