La crescita del fabbisogno di batterie per mobilità (elettrificazione dei veicoli) e applicazioni fisse si inscrive nel solco dell’innovazione che procede spedita e della conseguente obsolescenza dei prodotti. Lo sviluppo e la produzione delle batterie rappresentano oggi un imperativo strategico per l’Europa nel contesto della transizione verso un’energia pulita, come pure una componente fondamentale della competitività del suo settore automobilistico. Su questo leitmotiv nell’ottobre 2017, la Commissione europea ha lanciato la piattaforma di cooperazione “European Battery Alliance” con i principali soggetti industriali, gli Stati membri interessati e la Banca europea per gli investimenti.
Creare un’industria manifatturiera per le batterie, che sia competitiva e sostenibile è, in effetti, una grande sfida per l’Europa che deve muoversi rapidamente in questa corsa globale. Secondo alcune previsioni, a partire dal 2025 l’Europa potrebbe acquisire una quota del mercato delle batterie fino a 250 miliardi di euro all’anno, servita da almeno 10-20 gigafactory (impianti di produzione di massa di celle di batterie). In considerazione della portata e della rapidità dell’investimento necessario, questa sfida strategica non può essere affrontata in maniera frammentata.
La natura di questo settore e il suo peso economico è quindi un obiettivo al quale guardano i diversi Paesi. A tal fine il Ministero dello Sviluppo economico lancia alle aziende un invito a manifestare interesse, con l’obiettivo di identificare quelle che potrebbero partecipare al piano riguardante la progettazione e la produzione in Europa di celle e moduli batteria innovativi e rispettosi dell’ambiente, con partner di altri Stati membri. Le manifestazioni d’interesse da parte delle imprese dovranno pervenire entro il 28 febbraio 2019. L’invito del Mise non è accompagnato da alcun sostegno finanziario, ma il progetto proposto dall’azienda potrà essere finanziato dalle autorità italiane se verrà selezionato nell’ambito di un Ipcei. In base poi alle caratteristiche peculiari dell’idea progettuale l’aiuto potrebbe anche raggiungere il 100% dei costi ammissibili entro i limiti del funding gap.
Per poter partecipare l’impresa dovrà far parte della catena del valore (dalla produzione delle materie prime necessarie per la fabbricazione dei vari componenti della cella al riciclaggio delle batterie) per una produzione industriale innovativa e rispettosa dell’ambiente di celle e moduli di batterie in Europa. Il progetto tecnico dell’impresa riguarderà congiuntamente la R&S e la prima fase di sviluppo industriale, quella che si riferisce alla transizione da impianti pilota ad impianti su larga scala o alle prime attrezzature e allestimenti del loro genere che coprono le fasi successive alla linea pilota (compreso lo step sperimentale, sebbene le fasi di produzione di massa e le attività commerciali non siano ammissibili) di nuove tecnologie portate avanti nell’ambito dell’Ipcei che sono integrate nella produzione di celle e moduli di batterie, e più in particolare di batterie agli ioni di litio; il progetto tecnico proposto dall’azienda dovrà presentare forti innovazioni rispetto allo stato dell’arte mondiale nel settore; l’azienda dovrà fare parte di in una partnership dinamica.
L’impresa si impegnerà inoltre a diffondere le nuove conoscenze acquisite nell’ambito dell’opera finanziata al di là dei suoi clienti e fornitori; l’Ipcei dovrà consentire un’ampia diffusione delle conoscenze acquisite, protette o meno da un titolo o da un diritto di proprietà intellettuale. La diffusione avverrà al di fuori dei partner del progetto in tutta l’Unione europea. I meccanismi di promozione delle conoscenze dovranno essere dettagliati. I risultati protetti da titoli o diritti di proprietà intellettuale verranno diffusi a condizioni di mercato eque, ragionevoli e non discriminatorie; L’impresa non dovrà essere oggetto di un’ingiunzione di recupero di aiuti di Stato giudicati illegittimi e incompatibili nell’ambito di una decisione della Commissione europea. Il progetto tecnico dell’impresa dovrà essere, infine, cofinanziato dall’azienda beneficiaria o sostenuta da fondi europei.