Le amministrazioni che hanno provveduto a comunicare gli aggiornamenti sul parco autovetture al 31 dicembre 2019 sono state 7.074 su 10.150, per un totale di 25.668 auto rilevate, il 23,4% in meno rispetto al 2018. Sono questi i dati principali che emergono dal
censimento delle “auto blu” appena concluso dal Dipartimento della Funzione pubblica in collaborazione con Formez Pa.
La rilevazione, che si era arenata nel 2020 durante la pandemia con tassi di risposta fermi al 10%, è ripartita per ferma volontà del ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, e si è chiusa il 15 maggio 2021 con un aumento sostanziale – nonostante il prolungarsi dello stato di emergenza legato al Covid – delle amministrazioni che hanno reso noti gli aggiornamenti: il 70% del totale, meno della quota dell’82,3% raggiunta nel 2018 ma più del 67,7% del 2017. Il parco auto si è ridotto del 23,4% rispetto al 2018 (quando le auto rilevate erano 33.527) e del 12,1% rispetto al 2017 (quando le vetture di servizio erano 29.195).
“Nel 2010 ho avviato il primo monitoraggio per garantire la massima trasparenza delle amministrazioni pubbliche: allora eravamo al primo posto nel mondo per auto blu, con 10.000 auto blu per milione di abitanti”, ricorda il ministro Brunetta. “Oggi molto è cambiato, ma il dovere di trasparenza della Pa nei confronti dei cittadini è persino aumentato. Abbiamo davanti un percorso ambizioso di riforme: ascolto, trasparenza e comunicazione sono cardini irrinunciabili”.
Il calo delle auto blu è da imputarsi a tutte le vetture in disponibilità degli enti a qualunque titolo possedute. Si segnala in particolare la diminuzione delle vetture di proprietà (-27%) e delle auto in comodato (-47%), così come delle auto a noleggio con conducente (-38%). Anche le auto a uso esclusivo con autista registrano una diminuzione del 42% e quelle a disposizione di uffici e servizi – quelle che svolgono funzioni sui territori, pari al 91% del parco auto totale – sono calate del 22,8%.
Ha comunicato i dati il 100% delle amministrazioni dello Stato e delle agenzie fiscali, seguite dal 93% delle Città metropolitane, dall’86% delle Province e dall’85% dei Comuni capoluogo. Gli altri Comuni hanno risposto invece al 71%. Sotto il 70% le Regioni e le Province autonome.
Il censimento fu lanciato per la prima volta nel 2010 dal ministro Brunetta durante la sua precedente esperienza a Palazzo Vidoni e, sulla base dell’articolo 4 del Dpcm del 25 settembre 2014, è diventato un obbligo di legge per tutte le amministrazioni inserite nel Conto economico consolidato della Pa.
Entro il 30 giugno 2021 le amministrazioni sono adesso tenute a comunicare e aggiornare i dati relativi alle autovetture a qualunque titolo nella loro disponibilità alla data del 31 dicembre 2020 per tornare entro l’inizio dell’estate al pieno rispetto dei termini di legge.