“Con l’incontro di oggi si è mantenuto fede all’impegno che il Ministro Alfano ha assunto durante l’ultima assemblea Anci di Torino e si avvia un percorso che porterà a un abito su misura per i piccoli Comuni per ridare funzionalità, flessibilità e autonomia a enti che amministrano più del 50% del territorio italiano”. Lo ha detto il presidente del consiglio nazionale dell’Anci e Sindaco di Catania, Enzo Bianco, che ieri ha guidato una delegazione di Sindaci al Viminale per un incontro con il Ministro dell’interno sui piccoli Comuni. Oltre a Bianco hanno preso parte alla riunione il vicepresidente di Anci e Sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, il vicepresidente Roberto Pella, il delegato ai Piccoli Comuni, Massimo Castelli, il coordinatore dei Comuni, Dimitri Tasso, e il segretario generale dell’Anci, Veronica Nicotra. Secondo Bianco, “sui piccoli Comuni servono maggiori margini di flessibilità su tutta una serie di questioni, penso alle centrali uniche di committenza o alle gestioni associate, che devono vedere una loro formalizzazione in una Conferenza Stato-Città dedicata”. Anci ha presentato una serie di proposte e punta a un Piano di azione concretamente rivolto allo sviluppo dei piccoli Comuni: un piano che “dovrà prevedere – secondo i Sindaci – un ordinamento differenziato che operi una ‘rivisitazione’ delle normative vigenti tenendo conto del loro impatto attuativo nei piccoli Comuni nonché, spesso causa di appesantimenti burocratici”. Secondo i Sindaci, infatti, “occorre adottare misure di reale semplificazione burocratico-amministrativa”. Un tema ampiamente ripreso da Bianco: “L’urbanizzazione di massa è un fenomeno che va accompagnato a una maggiore attenzione alle piccole realtà territoriali, per arrivare a un giusto equilibrio istituzionale che difenda i territori. Sui piccoli Comuni servono maggiori margini di flessibilità su tutta una serie di questioni, penso alle centrali uniche di committenza o alle gestioni associate, che devono vedere una loro formalizzazione in una Conferenza Stato-Città dedicata. Quando ero parlamentare – ha ricordato Bianco – ho sostenuto con forza la necessità di una riscrittura della Carta delle autonomie che desse organicità e funzionalità alle norme che interessano i Comuni, dando loro un ‘vestito’ adatto a seconda della loro dimensione. Anche il disegno di legge può essere una strada percorribile. Come Anci – ha concluso – le proposte le abbiamo, mi auguro che su quelle si converga per arrivare a un disegno complessivo e virtuoso”. Dello stesso tenore il commento di Castelli: “I cittadini dei piccoli Comuni vivono in un contesto in cui vi è la progressiva perdita di servizi che noi, Sindaci, dobbiamo garantire. Dobbiamo garantire pari dignità. Pertanto abbiamo bisogno di politiche di coesione che tengano insieme il territorio e ci consentano di amministrarlo. Facciamo fare un salto in avanti al Paese, noi abbiamo indicato la strada e la dimensione dei bacini territoriali che rispetti l’autonomia locale, siamo convinti sia la dimensione giusta”.