L’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente ha dato l’ok al decreto inviato dal Ministero dello Sviluppo economico sul Capacity Market, nato per garantire che vi siano sempre le risorse per coprire le punte di carico in ogni area della rete.
Grazie alla modifica della disciplina del mercato della capacità, accolta dalla Commissione europea, sarà quindi possibile integrare nel sistema nuovi quanto rigorosi requisiti ambientali per le emissioni in capo agli operatori, con l’obiettivo di anticipare l’attuazione delle nuove norme volte alla decarbonizzazione adottate nell’ambito del “Clean Energy Package for all Europeans”. L’approvazione del decreto sul Capacity Market entro il 4 luglio, data di entrata in vigore il Regolamento europeo sul mercato interno, ha la sua rilevanza. Una volta adottato il provvedimento, sarà possibile effettuare le prime aste entro quest’anno, facendo rientrare le stesse nella cosiddetta clausola di salvaguardia che fa salvi i contratti di capacità stipulati entro il 2019.
Da alcuni anni il settore elettrico è interessato da rischi crescenti di inadeguatezza e di interruzione della erogazione in diverse aree, in particolare nell’area Nord e Centro-nord. E’ stata infatti registrata una notevole riduzione della capacità programmabile disponibile per il sistema elettrico. Dal 2012 ad oggi vi sono state dismissioni per circa 20 GW, con una contrazione delle risorse necessarie a Terna per gestire in sicurezza il sistema anche in condizioni meteo estreme, oltre al concomitante basso contributo dell’import dai Paesi vicini. La chiusura al 2025 degli impianti a carbone per altri 7 GW prevista dal Pniec, comporterà inoltre un’ulteriore riduzione delle risorse programmabili utili al sistema e un deterioramento delle condizioni di adeguatezza.
Alla rimodulazione del sistema elettrico prendono parte tutte le tipologie di risorse in funzione della maggiore o minore programmabilità della generazione. L’utilizzo proveniente da fonti rinnovabili può dare un apporto importante ma la non programmabilità e soprattutto la non disponibilità con continuità della risorsa naturale, come ad esempio l’irradiazione solare nelle ore serali, è ad oggi un limite importante.
Gli impianti di generazione programmabile sono destinati a svolgere un ruolo prevalentemente nell’ambito dei servizi di rete, ovvero nella regolazione di frequenza e di tensione, con un numero ridotto di ore di funzionamento, mentre la copertura dei consumi finali sarà assicurata sempre più dalla generazione da fonti rinnovabili (il 55% al 2030 in base al Piano nazionale integrato energia e clima).
Occorre ricordare che l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) è un organismo indipendente, istituito nel 1995 con il compito di tutelare gli interessi dei consumatori e di promuovere la concorrenza, l’efficienza e la diffusione di servizi con adeguati livelli di qualità, attraverso l’attività di regolazione e di controllo. L’azione dell’Autorità, inizialmente limitata ai settori dell’energia elettrica e del gas naturale, è stata in seguito estesa attraverso alcuni interventi normativi.
Oltre a garantire la promozione della concorrenza e dell’efficienza nei settori energetici, l’azione dell’Autorità è diretta, per tutti i settori oggetto di regolazione, ad assicurare la fruibilità e la diffusione dei servizi in modo omogeneo sull’intero territorio nazionale, a definire adeguati livelli di qualità dei servizi, a predisporre sistemi tariffari certi, trasparenti e basati su criteri predefiniti, a promuovere la tutela degli interessi di utenti e consumatori. Tali funzioni sono svolte armonizzando gli obiettivi economico-finanziari dei soggetti esercenti i servizi con gli obiettivi generali di carattere sociale, di tutela ambientale e di uso efficiente delle risorse.