Un progetto condiviso, promosso da Anci, per guardare al miglioramento della mobilità urbana, della sicurezza, della crescita economica locale unita alla qualità della vita delle città. In tal senso coralità e lavoro di squadra possono esseri vincenti. A questo guardano i diversi Comuni del Belpaese per orientare nella stessa direzione le politiche sulla mobilità sostenibile, sensibilizzando altresì i cittadini verso un cambiamento culturale di stili di vita per quanto riguarda gli spostamenti e il rispetto dell’ambiente. E da qui parte il nuovo coordinamento degli assessori comunali italiani, promosso da Anci, che si è riunito per la prima volta l’11 febbraio a Bologna . Un’iniziativa che fa un passo avanti rispetto alle intese che in passato alcuni gruppi di Comuni avevano siglato per lo scambio di buone pratiche e la condivisione di esperienze particolarmente riuscite in tema di mobilità sostenibile. Istituzionalizzare il gruppo di lavoro degli amministratori sotto la guida dell’Anci consente ora di avere una voce unica nei confronti del Governo, al di là delle appartenenze politiche, per quanto riguarda il tema della mobilità sostenibile.
Il tavolo di lavoro ha coinvolto anche le associazioni attive sul territorio nazionale: erano presenti infatti Fiab (Federazione Italiana Amici della Bicicletta), Kyoto Club, Bikeitalia, Salvaciclisti, Legambiente, Cittadinanzattiva. Tra gli altri hanno partecipato anche rappresentanti della Fondazione Unipolis, come osservatori interessati al tema della mobilità sostenibile viste le attività educative che svolgono nelle scuole. Per Bruxelles le autorità regionali, locali e tutti gli altri stakeholder dovrebbero sviluppare misure per la rapida introduzione di veicoli a zero emissioni e carburanti rinnovabili, la gestione e pianificazione della mobilità, la “mobilità attiva” (piste ciclabili e assi pedonali), la multimodalità e le infrastrutture. Il tutto basato su “incentivi e strumenti di finanziamento, forniti a livello europeo e attraverso una semplificazione delle norme sugli aiuti di Stato” diretti principalmente a “fornire supporto all’accelerazione dell’introduzione sul mercato di veicoli a emissioni basse o nulle e alle infrastrutture e servizi per i carburanti alternativi”.
Per quanto riguarda poi la sicurezza, sebbene il numero delle vittime della strada sia più che dimezzato dal 2001, 25.300 persone hanno perso la vita sulle strade dell’Ue nel 2017 e altre 135.000 sono rimaste gravemente ferite. La Commissione sta pertanto prendendo misure per contribuire a una maggiore sicurezza stradale e ad un’Europa che protegge i propri cittadini. La Commissione propone pertanto che i nuovi modelli di veicoli siano equipaggiati con dispositivi di sicurezza avanzati, come dispositivi avanzati di frenata d’emergenza e sistemi di avviso di deviazione dalla corsia di marcia per gli autoveicoli o sistemi di rilevamento dei pedoni e dei ciclisti per i veicoli pesanti. La Commissione sta inoltre aiutando gli Stati membri a individuare sistematicamente i tratti stradali pericolosi e a indirizzare meglio gli investimenti. Queste due misure potrebbero salvare fino a 10.500 vite ed evitare 60.000 feriti gravi nel periodo 2020-2030, contribuendo pertanto alla realizzazione dell’obiettivo a lungo termine dell’Ue di azzerare il numero di vittime e lesioni gravi entro il 2050.
Proponendo per la prima volta norme di emissioni di CO2 per i veicoli pesanti, la Commissione completa la sua agenda per un sistema di mobilità a basse emissioni. Nel 2025 le emissioni medie di CO2 dei nuovi veicoli pesanti dovranno essere inferiori del 15% rispetto al livello di quest’anno. Per il 2030 si propone un obiettivo di riduzione indicativo di almeno il 30% rispetto a quest’anno. Questi obiettivi sono coerenti con gli impegni dell’Ue nell’ambito dell’accordo di Parigi e consentiranno alle imprese di trasporto, in particolare alle Pmi, di realizzare risparmi importanti grazie al calo dei consumi di carburante. Per consentire ulteriori riduzioni delle emissioni di CO2 la Commissione si adopera, infine, per facilitare la progettazione di camion più aerodinamici e migliorare l’etichettatura dei pneumatici.