“Un miliardo e 50 milioni per gestire i processi di reindustrializzazione, le transizioni e le crisi industriali – ha detto il titolare del Mise, Carlo Calenda -. La politica industriale di sviluppo rappresentata da Impresa 4.0, dal piano straordinario made in Italy e dalla Strategia energetica nazionale, viene ora affiancata da una politica industriale di protezione per i lavoratori e le aziende spiazzate da innovazione tecnologica e globalizzazione”.
Il Piano nazionale Industria 4.0 intende creare, e in progressione accrescere, un ambiente favorevole per le imprese, tenendo conto della nuova fase di globalizzazione e dei cambiamenti tecnologici che avanzano a grandi passi, attraverso un insieme di misure organiche e complementari in grado di favorire gli investimenti per l’innovazione e la competitività.
Una sorta di quarta rivoluzione industriale, insomma, resa possibile dalla disponibilità di sensori e connessioni wireless a basso costo, con un impiego sempre più pervasivo di dati e di informazioni, tecnologie computazionali e di analisi dei dati, di nuovi materiali, componenti e sistemi totalmente digitalizzati e interconnessi (internet of things and machines).
Industria 4.0 investe tutti gli aspetti del ciclo di vita delle imprese che vogliono aumentare competitività offrendo un supporto negli investimenti, nella digitalizzazione dei processi produttivi, nella valorizzazione della produttività dei lavoratori, nella formazione di competenze adeguate e nello sviluppo di nuovi prodotti e processi. Per fare questo occorre agire in una logica di neutralità tecnologica; intervenire con azioni orizzontali e non settoriali o verticali; agire su settori abilitanti. Quattro le direttrici strategiche: stimolare l’investimento privato nell’adozione delle tecnologie abilitanti dell’Industria 4.0 e aumentare le spese in ricerca, sviluppo, innovazione; assicurare adeguate infrastrutture di rete; garantire la sicurezza e la protezione dei dati; collaborare alla definizione di standard di interoperabilità internazionali; creare competenze e stimolare la ricerca attraverso percorsi formativi dedicati; diffondere la conoscenza, il potenziale e le applicazioni delle tecnologie Industria 4.0 garantendo una governance pubblico-privata per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.