La spesa in conto capitale della PA ha subito un drastico ridimensionamento (-39% tra il 2000 ed il 2016) pregiudicando gli spazi di investimento del comparto. A limitare il crollo delle spese in c/capitale della PA ci hanno pensato i fondi strutturali comunitari e le risorse nazionali per le aree sottoutilizzate (Fondo di Sviluppo e Coesione, ex FAS), che hanno rappresentato nell’ultimo periodo (2013-2015) il 33,8% delle risorse in conto capitale a livello nazionale.
Analizzando il peso di tali risorse aggiuntive sulla componente di spesa in conto capitale per macro aree territoriali emerge che queste rappresentano, nell’ultimo triennio, il 65,1% delle risorse complessive in conto capitale destinate dalla PA al Mezzogiorno. Questo indica che in assenza delle risorse comunitarie e del FSC, i 689 euro pro capite di spesa in conto capitale al Mezzogiorno si ridurrebbero a 239 euro: un dato che genera qualche perplessità sulla natura di “aggiuntività” dei fondi strutturali e di quelli per le aree sottoutilizzate. In particolare, il 2015 sconta la coincidenza con la chiusura del ciclo di programmazione 2007-2013, prevista secondo la regola “n+2” al 31 dicembre dell’anno, che determina una massiccia certificazione e contabilizzazione di spese associate ad impegni che possono risalire agli inizi del ciclo o addirittura al settennio di programmazione precedente. Non è un caso che anche in corrispondenza della chiusura delle due programmazioni precedenti il rapporto tra risorse aggiuntive e spesa in conto capitale al sud abbia sempre segnato dei picchi verso l’alto: è il caso del 2001, con il 65,4% e del biennio 2006-2007, con quote tra il 56 ed il 59% circa.
Guardando infatti alle stime 2016, l’effetto “dopante” delle risorse aggiuntive sul valore complessivo della spesa in conto capitale del Mezzogiorno pare ridursi significativamente: su 626 euro pro capite la quota ascrivibile alle risorse aggiuntive è pari a 265 euro (il 42%).
Al centro-nord, al contrario, le risorse complessive in conto capitale sarebbero sostanzialmente le stesse anche in assenza delle risorse aggiuntive: nell’ultimo triennio, infatti, la spesa in conto capitale della PA è stata di 592 euro pro capite, di cui solamente 85 di risorse aggiuntive. Quest’ultime scenderebbero addirittura a 55 euro secondo le stime del Sistema Conti Pubblici Territoriali per il 2016.
Pubblica Amministrazione – Spesa pubblica in conto capitale al netto delle partite finanziarie per fonte di finanziamento (media 2013-2015 e anno 2015/2016; euro pro capite costanti 2010)
*Stima.
Fonte: elaborazione IFEL-Dipartimento Studi Economia Territoriale su dati Agenzia per la Coesione Territoriale – Relazione annuale CPT 2017