Non è infrequente che gli automobilisti si dimentichino di pagare il bollo della propria auto. Si tratta, ovviamente, di un comportamento illecito e al quale è opportuno porre rimedio. Ma quali sono le conseguenze della dimenticanza? Il bollo andrà pagato, maggiorato di sanzioni e interessi. Se, tuttavia, il pagamento avviene entro un anno dalla data in cui doveva essere effettuato, si applica il cosiddetto ravvedimento operoso e le sanzioni sono ridotte, altrimenti salgono sino al 30%. E’ importante ricordare, inoltre, che il termine di prescrizione è triennale. Il che vuol dire, spiega l’esperta, che se l’amministrazione finanziaria non contesta nulla nei successivi tre anni rispetto a quello in cui si sarebbe dovuto provvedere al pagamento, nulla potrà più essere preteso dal contribuente. Lo stesso accade se l’avviso di accertamento, notificato nei termini, non è seguito da alcun altro atto interruttivo per i tre anni successivi al 61° giorno dalla notifica. Ciò anche se il credito è stato iscritto a ruolo.
Esenzioni – Infine, non bisogna dimenticare che alcune auto sono esentate (parzialmente o totalmente) dal pagamento del bollo. In generale, sono totalmente esenti i veicoli destinati al trasporto di disabili, le auto elettriche a emissioni zero e, a determinate condizioni, quelle di vecchia immatricolazione. Hanno invece diritto solo a una riduzione dell’importo del bollo (sebbene in alcune aree sia prevista l’esenzione totale) le auto alimentate esclusivamente a gas. Tuttavia, le esenzioni e le riduzioni variano a seconda della regione di residenza. Con la conseguenza che le auto per le quali in alcune zone non sia previsto il pagamento dell’imposta, non necessariamente siano esenti ovunque risiedano i loro proprietari.