“L’umanità si ricorderà del 4 novembre 2016 come del giorno in cui i Paesi del mondo hanno fermato la marcia verso una catastrofe climatica che sembrava inevitabile e hanno aperto la strada per un futuro sostenibile”. Con queste parole Patricia Espinosa – che ha preso il posto di Christiana Figueres in veste di segretario esecutivo della Convenzione Quadro sul Cambiamento Climatico – ha voluto celebrare l’entrata in vigore, oggi, dell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, risultato dei negoziati “più complessi, completi e sensibili mai intrapresi” nella storia. “L’Accordo – ha detto – rappresenterà senza alcun dubbio una svolta nella storia degli sforzi dell’umanità e concretizzerà la volontà politica, economica e sociale di governi, città, regioni, cittadini, aziende e investitori di vincere la minaccia che un cambiamento climatico non controllato rappresenterebbe per la natura umana. La sua rapida entrata in vigore è il segnale politico chiaro che le nazioni del mondo intero sono impegnate per un intervento mondiale decisivo contro il cambiamento climatico. La Conferenza dell’Onu sul cambiamento climatico che si terrà da lunedì della settimana prossima a Marrakech rappresenta una “nuova partenza” per la comunità internazionale. In un futuro prossimo e sicuramente nei prossimi 14 anni “saranno necessarie delle riduzioni finora inedite di emissioni di gas a effetto serra” e degli “sforzi incomparabili” per costruire società in grado di resistere alle conseguenze delle variazioni climatiche”. “Il tempo stringe – hanno ammonito Espinosa e Salaheddine Mezouar, presidente della Cop22 e ministro degli Esteri del Marocco – Su scala mondiale, le emissioni di gas a effetto serra responsabili del cambiamento climatico e delle sue conseguenze continueranno ad aumentare. La riunione di Marrakech deve avere questa priorità in cima alle sue preoccupazioni”.