S’intensificano le indagini, disposte dalla procura di Rieti, sulle eventuali responsabilità nei crolli degli edifici ristrutturati o che dovevano essere ristrutturati in chiave antisismica. Il procuratore capo, Giuseppe Saieva, disporrà l’acquisizione di documenti sui lavori per costruire, o restaurare, manufatti che mercoledì scorso sono andati giù. In particolare la scuola ‘Capranica’ di Amatrice, ristrutturata nel 2012, e il campanile della chiesa di Accumoli, che cadendo ha ucciso una famiglia. Gli edifici saranno posti sotto sequestro e i tecnici effettueranno sopralluoghi. I pm valutano in questi giorni anche l’apertura di un fascicolo d’indagine sull’uso di fondi pubblici destinati alla messa in sicurezza e a norma di edifici poi crollati. S’indaga, in particolare, sui materiali utilizzati e sulle procedure dei collaudi effettuati sull’edificio. Parallelamente procede l’inchiesta dei pm di Ascoli Piceno su crolli e danni a edifici di Pescara del Tronto e Arquata, specialmente sulla scuola di quest’ultima cittadina. I magistrati marchigiani indagano anche sulle conseguenze del terremoto ad Amandola, in provincia di Fermo, dove sono rimasti danneggiati l’ospedale – evacuato la notte del sisma – e altri edifici pubblici e privati. L’obiettivo è individuare eventuali anomalie nelle costruzioni e ristrutturazioni.
Intanto, il bilancio delle vittime si è aggravato: 292 i morti accertati. Gli assistiti nelle tende sono circa 2900, mentre sui dispersi la Protezione civile non dà ulteriori cifre e resta ai 10 indicati dal Sindaco di Amatrice. Nel frattempo, si moltiplicano gli interventi del premier, che segue costantemente l’evoluzione della situazione. “C’è una ricostruzione da coordinare nel modo più saggio e più rapido – scrive – Giusto fare in fretta, ma ancora più giusto fare bene e soprattutto con il coinvolgimento delle popolazioni interessate. La ricostruzione dovrà avvenire nel modo più trasparente con l’aiuto di strutture che abbiamo voluto con forza come l’Autorità Anti Corruzione, ma anche con la massima trasparenza online. Ogni centesimo di aiuti sarà verificabile”. Fa sentire la propria voce anche l’Unione europea, che nei giorni scorsi aveva promesso sostegno e aiuti: “Sì alla flessibilità per le misure di ricostruzione, ma “a breve termine” – precisa una portavoce della Commissione Ue – Per cui le attuali regole Ue già prevedono la loro esclusione dal calcolo del deficit, come già è stato fatto per i terremoti di Abruzzo ed Emilia-Romagna”.