Solo il comune di Udine ha presentato un programma per festeggiare l’Unità d’Italia il 17 marzo. Alla presentazione degli eventi programmati nella ‘Giornata dell’Unità d’Italia’, sono intervenuti, otre al prefetto Vittorio Zappalorto, il sindaco Furio Honsell, l’assessore provinciale Francesca Musto, il direttore del Conservatorio di Udine Paolo Pellarin, Paolo Pascolo e i maestri Mauro Maur e di Françoise de Clossey.
Ma cosa rimane del 17 marzo dopo le imponenti celebrazioni di cinque anni fa? Niente, secondo Sergio Rizzo, acuto editorialista del Corriere della Sera. Il giornalista si chiede, in un pezzo pubblicato oggi sul quotidiano di via Solferino: “Quanti italiani sanno che il 17 marzo è il giorno in cui, 155 anni fa, è nato il nostro Paese”?
In effetti, la maggior parte dei nostri connazionali ha appreso dell’esistenza di quella data solo cinque anni fa. In occasione dei 150 anni dello Stato unitario qualcuno voleva farne finalmente una festa nazionale, ma in quel periodo al governo c’era la lega, ça va sans dire…
Il dibattito che ne seguì si concluse con una celebrazione «una tantum» nel 2011 e la proclamazione, il 23 novembre 2012, del 17 marzo come «Giornata dell’unità nazionale, della Costituzione (che sarebbe però arrivata ben 87 anni dopo il 1861), dell’inno e della bandiera». Ma l’iniziativa di farne una festa nazionale non andò in porto: sebbene quando la legge fu approvata la Lega non avesse più alcun potere d’interdizione. Da allora, il 17 marzo lo abbiamo dimenticato di nuovo: nessuna celebrazione ufficiale. È singolare oltre tutto, come segnala Rizzo, che anche con un accurata ricerca on line, l’unico Comune che ricordi meritoriamente l’evento è Udine.
Piuttosto, è curioso che, inserendo la data su google, si ritrovino ricorrenze come: “Al Municipio di Pimonte torna la bandiera dei Borbone”!
Eppure il 17 Marzo è il giorno in cui è nata l’Italia contemporanea, in quel lontano e ora un po’ polveroso 1861, che ha fatto trepidare e sognare schiere di patrioti, letterati, artisti, musicisti, non solo Cavour, Garibaldi, Mameli o Giuseppe Verdi.
La ricorrenza è stata istituita come festività civile, con l’obiettivo di ricordare e promuovere i valori di cittadinanza e riaffermare e consolidare l’identità nazionale attraverso la memoria civica. Terminate nel 2011 le celebrazioni per i 150 anni dell’unità d’Italia, la celebrazione ormai passa in sordina: non è una giornata festiva, non ci sono eventi particolari, forse se ne ricorderanno solo gli studenti, se hanno insegnanti attenti alla Storia, o forse se ne parlerà in qualche talk show a tarda notte. Eppure, la data della nascita dell’Italia moderna potrebbe riunire tutti, superando divisioni e ricorrenti polemiche e rafforzando il sentimento di identità nazionale. Il 17 Marzo potrebbe diventare la giornata in cui tutti insieme, con il tricolore comune e senza bandiere di parte per una giornata, ci ritroviamo senza barricate, uniti, per riscoprire quello che siamo stati e le grandi prospettive che si possono aprire con i valori, la cultura, la genialità di un popolo che si riassume nelle eccellenze del Made in Italy.