Ferruccio de Bortoli, con il suo editoriale di stamane sul Corriere della Sera, imposta un discorso sul governo delle nostre città, e più in generale dei nostri Comuni, che pone al centro la responsabilità delle forze politiche e dei candidati alla carica di Sindaco in una campagna elettorale troppo condizionata, fino a questo momento, da logiche di mera contrapposizione su aspetti importanti, ma scarsamente collegati alla vita amministrativa locale. L’appello alla responsabilità “suona bene” e merita di non essere ignorato o banalizzato. Il degrado cui si è giunti, almeno nella Capitale, esige un sussulto di serenità e di rigore.
“Gli oneri di urbanizzazione – dice de Bortoli – dovrebbero essere utilizzati integralmente per sostenere gli investimenti. La deroga a coprire spese correnti, con quegli incassi, è assai discutibile, anche se maledettamente necessaria per chi deve far quadrare i conti”.“In tutte le città – continua – uno degli argomenti più discussi e popolari riguarda la copertura delle buche. Ebbene, se venisse rispettata la destinazione per legge di metà delle multe (art. 208 del codice della strada) avremmo la migliore delle reti viarie, più controlli, più sicurezza. In realtà, quei proventi vengono utilizzati per coprire altre spese. Necessarie, per carità. Ma al cittadino è stato detto che le multe servono a pagare anche la sua sicurezza, non sono la pesca a strascico della tesoreria comunale”.
Senza addentrarci nell’analisi del debito di Roma – forse è giunta l’ora di una presa di posizione degli organi competenti per evitare il continuo balletto delle cifre – occorre senz’altro far presente che l’invito di de Bortoli a garantire l’equilibrio di bilancio negli enti locali costituisce un vincolo di legge. Il problema semmai è l’accumularsi, fuori dal quadro ufficiale dei rendiconti finanziari, di partite debitorie nascoste. Ma in questo caso andrebbe rilevato, con più onestà da parte dei commentatori, che negli ultimi anni trasferimenti erariali ed entrate proprie non hanno garantito a sufficienza il fabbisogno finanziario dei comuni.
Per dare respiro finanziario agli enti locali i Sindaci dovrebbero far sì che i debiti non aumentino. Del resto, come sottolinea lo stesso ex direttore del Corriere, “una politica più attenta e responsabile sul debito avrebbe due effetti. Uno morale: non si aumenta il fardello a carico delle future generazioni. Uno pratico: si possono liberare risorse utili per investimenti e servizi”.
Il patto civico, o di responsabilità, dunque, potrebbe essere arricchito da altre clausole. L’equilibrio di bilancio dovrebbe essere realizzato per legge. Nel senso della parità tra entrate e uscite.