“Ci sono state tante dichiarazioni – ha detto Sourisseau – la denuncia aspettiamo di vederla, vediamo di che si tratta, ma non ci fa nessuna paura, di vignette come questa ne abbiamo fatte a decine, è una come un’altra di umorismo nero. Trovo completamente sproporzionato tutto questo chiasso per un disegno”. Le caricature sul terremoto, pubblicate sul numero del 31 agosto dalla redazione del giornale satirico francese ha scatenato moltissime reazioni non solo in Italia, ma in tutto il mondo. Gran parte dell’opinione pubblica ha condannato quel tipo di umorismo e, come è noto, il Comune di Amatrice il 12 settembre ha depositato presso la Procura del tribunale di Rieti una denuncia per diffamazione aggravata relativa al fatto in oggetto. L’atto è stato presentato dall’avvocato Mario Cicchetti, in qualità di legale dello stesso comune colpito dal terremoto del 24 agosto. Riguardo al problema della competenza territoriale, l’avvocato Cicchetti tiene a precisare come “il reato si sia senza dubbio consumato sul territorio italiano, poiché la condotta diffamatoria, per quanto intrapresa con la pubblicazione delle vignette in Francia, si è perfezionata in Italia attraverso la loro percezione e diffusione sia sui media tradizionali, sia sui social network”
Ma in che misura la volgarità ed il cinismo possono coniugarsi alla satira? Senza andare a scomodare la metrica mordace dell’antica Grecia con Aristofane o Cleone, che ha sempre avuto una fortissima impronta politica occupandosi degli eventi legati alla polis con una notevole influenza sull’opinione pubblica ateniese, e senza scomodare neppure la satira latina di Lucilio, Varrone, Tito Livio, Orazio, possiamo inopinatamente dire che nulla vi è di umoristico, ironico o comico nei fatti infausti sintetizzati maldestramente dalla macabra versione fumettistica francese.
Nel periodo illuminista la filosofia usò largamente la satira, soprattutto contro i dogmatismi religiosi e i privilegi nobiliari. Esempi insigni sono contenuti nell’opera di Voltaire (Candido), di Montesquieu (Lettere Persiane), come pure in quella di Giuseppe Parini (Il Giorno, stesura didascalico-satirica), ma c’è da scommettere che di fronte a tale insensatezza questi illustri maestri si potrebbero rivoltare nella tomba. Stupiditè ne peut pas aider mais appeler comme.